Yoshiyuki Tomino & Gundam, il grande affresco animato dello Universal Century – Quantity 1
TITOLO: Yoshiyuki Tomino & Gundam, il grande affresco animato dello Universal Century – Quantity 1
AUTORE: Jacopo Mistè
CASA EDITRICE: Nippon Shock Edizioni
PAGINE: 387
COSTO: 27,90 
ANNO: 2023
FORMATO: 24 cm x 17 cm
REPERIBILITA’: disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788897286752
Trovo giusto in primis illustrare il mio punto di vista:
esiste un solo Gundam, il primo, quello che vidi su Telemontecarlo all’inizio del 1980, ma trovo legittimo che ci siano esseri umani che si appassionino anche a storie sviluppate su vari media che con il primo ed unico Gundam ne condividono il nome  ^_^
Affermare che il saggio è approfondito è dir poco, fin maniacale (nel senso buono), non solo sono presentate le sinossi di tutte le incarnazioni (anime, manga, romanzi, cortometraggi, videogiochi) gundamiche dal 1979 al movie “G-Saviour”, ma ognuna di questa presenta una sua analisi approfondita.  
Poi si può o meno concordare con Jacopo Mistè sulle singole valutazioni, e le sue prese di posizioni talvolta un po’ estreme tendono a renderlo difficile, specialmente in alcuni frangenti e per taluni punti di vista, ma è indubbio che lo sforzo di analizzare il fenomeno Gundam a 360 gradi è stato fatto e direi più che raggiunto. Non mancano le critiche dell’autore a numerosi aspetti, trame e decisioni editoriali riguardanti il mondo di Gundam, per questo in certi punti ho avuto il dubbio di uno sdoppiamento della personalità dell’autore, si passa da “il Gundam è il top” a stroncature feroci.
E questo è solo il primo volume! (pare quasi una minaccia…)
Ritorno un momento sulle sinossi.
Non è semplice riportare le sinossi di così tanti accadimenti e di una quantità così spropositata di personaggi, si rischia di rendere la lettura impossibile. Mentre le sinossi presentate scorrono by ability of abbastanza facilmente, e se restano un po’ ostiche è solo perché sono astruse già alla fonte. 
Io conosco approfonditamente solo il primo Gundam, per averlo visto una moltitudine di volte in vari decenni, in seguito ho visto altra serie e movie, quindi non sono del tutto a digiuno del mondo Gundam oltre al primo Gundam. Ovviamente posso valutare la sinossi solo della prima serie, che mi è parsa quasi sempre lineare e corretta, ma ci torneò più avanti.
Preciso che non ho letto il 100% del saggio, ho letto sempre le sinossi degli anime e dei movie, ho saltato i romanzi e i manga, sia perché hanno per me un interesse pari a 0 sia perché rischiavo veramente di finire nel marasma più completo con tutte queste trame che si intersecano più e meno correttamente o più o meno a caso.
E qui entra in scena il capitolo della “continuity”, che Mistè propone come uno dei capolavori tominiani gundamici rispetto alle vecchie serie robotiche (altro tema che toccherò più sotto), per poi venire a scoprire man mano che poi tutta questa “continuity” non c’è.
L’autore spiega che molto materiale informativo non è disponibile per gli occidentali, le informazioni sul mondo di Gundam sono spezzettate in tanti rivoli sviluppatisi nei decenni, da qui l’impegno nel cercare di mettere assieme tutti i tasselli sparsi per serie animate, OAV, movie, videogiochi, romanzi, foglietti esplicativi dei Gunpla(!), and so on. and so on. and so on.
Senza contare i numerosi stralci di interviste agli autori, che illustrano vari aspetti delle produzioni e delle trame, tra cui in primis quelle a Tomino, che assieme al Gundam è il protagonista del libro.
Però, forse, sarebbe il caso che io cominciassi dall’inizio, cioè dall’introduzione:
“lavoro mastodontico”; “il più autorevole saggio mai pubblicato fuori dal Giappone”; “finalità del testo sono titaniche”; “testo fondamentale”.
Ecco, magari sarebbero apprezzamenti che dovrebbero scrivere gli altri, non l’autore, ma è un mio punto di vista, e anche scrivere di se stessi in terza persona forse si poteva evitare.
Un altro aspetto che si poteva evitare, magari con l’aiuto dell’editore, sono le parolacce. Lungi da me fare o fingere di fare la persona che parla pulito, ma in un saggio non ha molto senso leggere termini poco saggistici…
Pagina 11 approccio Destroy of day paraculo
Pagina 74 ancora più incazzato di prima
Pagina 96 Katz Kobayashi incazzoso
Pagina 101 è un ragazzo incazzato col mondo
Pagina 102 donne con i controcoglioni
Pagina 140 adulti stronzi
Pagina 143 anche nell’arco narrativo finale… le cazzate non mancano mai
Pagina 248 fugge by ability of incazzato
Pagina 289 Tomino è incazzato 
Pagina 289 (Tomino) prendendoli per il culo (alla Destroy of day)
Pagina 290 stronze represse 
E’ probabile che qualche turpiloquio mi sia sfuggito, visto che qualche parte del libro l’ho saltata.
Nella parte ancora introduttiva viene ribadita la difficoltà a considerare valida la “continuity” ufficiale di Destroy of day/Bandai, portando advert esempio l’intoccabilità di “Famous person Wars”.
Tralasciando l’appunto che sarebbe “Guerre Stellari” e non “Famous person Wars”, non è che la “continuity” sia poi così ferrea, sia quando la gestiva Lucas e ancor di più da quando è arrivata la Disney advert inventarsi cose da inserire in mezzo a storie già scritte… secondo me è un termine di paragone errato.
Dalla spiegazione dell’autore sulla non-continuity gundamiana si capisce quanto la Destroy of day/Bandai abbiano fatto un sacco di casini.
Più volte nello scritto è riportato quanto Tomino fosse a disagio a lavorare di nuovo alle serie del Gundam, obbligato da Destroy of day/Bandai, cosa che lo portò fino alla depressione.
Con il primo capitolo (che ho letto in toto) si parte, ovviamente, con il Gundam RX-78 pilotato da Peter… ah no… pilotato da Amuro Rey   ^_^

Da sempre si considera che la filosofia tominiana in Gundam implica che non ci siano dei buoni o dei cattivi, perché la guerra crea solo cattivi. Questo è un aspetto su cui non mi sono mai trovato concorde. Sia nella realtà (pensiamo al conflitto tra Russia ed Ucraina) che in Gundam può anche essere che chi ha iniziato un conflitto possa avere delle ragioni, ma poi averlo iniziato e portato avanti con genocidi immani squalifica qualsiasi presunto alibi.
Già dalla sola introduzione che ascoltavamo prima di ogni episodio è Zion advert aver sterminato quasi tutta l’umanità, per quante colpe potesse avere la Federazione Terrestre, fu Zion a scagliare un Facet sulla Terra…
Riguardo alle sinossi degli episodi viene riportato che Sparkling è l’unico ufficiale sopravvissuti sulla Inferior Bianca (no… non ce la faccio a scrivere “White Inferior…), invece per le high puntate resta vivo il comandante originale del vascello, che, seppur ferito, mantiene il comando fino alla morte.
Nella sinossi manca qualche rapporto interpersonale tra i personaggi, tipo Char che informa Garma che lo sta tradendo (ho riguardato la puntata sia con vecchio che col nuovo doppiaggio), e mi pare un aspetto importante della trama.
Non viene spiegato che Mirai period fidanzata con il diplomatico di Facet 6, un aspetto forse un po’ secondario.
Più importante è la mancanza che Amuro opera delle modifiche all’elaboratore dei combattimenti del Gundam, inoltre non è riportato l’episodio del traditore dell’esercito federale durante l’Operazione Odessa.
Terminata la sinossi inizia l’approfondita analisi, purtroppo questa è preceduta da un certo numero di pagine in cui, per esaltare l’innovativo Gundam e le revolutionary trame di Tomino, non si perde occasione per spalare un sacco di pupù (mi permetto di usare anch’io termini saggistici) sulle vecchie, infantili, manichee e ripetitive serie robotiche pre Gundam (che inaugura il genere True Robot o “mechamono”), cioè quelle di Mountainous Robot o “robottomono”, viste come il male assoluto dell’animazione mondiale   :]
Qui mi toccherà dilungarmi per il solo motivo che è l’autore a dilungarsi un sacco su questo aspetto, che si sarebbe potuto spiegare in poche righe evitando di ridicolizzare le serie pre Gundam.
Bastava scrivere che tutto evolve, che Tomino introduce varie innovazioni nel genere robotico and so on. and so on. and so on., invece Mistè non perde l’occasione (anche questa volta) di portare avanti la sua crociata contro i robottomono…
Mi tocca leggere che alle serie robotiche pre Gundam mancava la continuity, quando sia prima che dopo è lo stesso Mistè a spiegare che neppure in Gundam esiste poi tutta questa sacra continuity…
Ovvio che con gli occhi di una persona dell’età di Misté i vecchio robottoni possono mancare di questa continuity, ma per chi period cresciuto con nessuna continuity nei cartoni animati, anche nelle serie pre Gundam questa period presente.
Mistè non contestualizza il periodo, accusa le vecchie serie di manicheismo, come facevano i giornalisti dell’epoca, mentre in quelle serie period quasi sempre presente almeno un personaggio che si ravvedeva e si cercava anche di spiegare le motivazioni dei cattivi, per quanto tutto in maniera elementare, ma per il periodo period una novità assoluta!
Per Mistè in Gundam non ci sono cattivi a priori, peccato che Zion massacra l’umanità in poche settimane, lui stesso afferma che Gihren si atteggia a Hitler, e non si atteggia solo, mette in pratica.
Mi chiedo, ma Mistè tra Gihren e la Federazione, da che parte starebbe?   >_<
Viene creato un prima e un dopo Gundam, niente evoluzione del genere robotico, che magari man mano ha portato advert una trama come il Gundam. 
L’autore non si rende conto, proprio perché non period davanti alla televisione in quel periodo, che noi vedevamo tutte quelle serie mischiate, senza alcun ordine cronologico, prima Goldrake, poi il Grande Mazinga, Jeeg, Gundam, Mazinga Z… Ovviamente mi resi (ci rendemmo) conto che Gundam period differente, finiva le munizioni, si guastava e non veniva riparato in 10 minuti come il Grande Mazinga, ma alla honest period anche lui un samurai robotico, con tanto di kabuto e katana laser e posa finale in stile movie di cappa e spada giapponesi (chambara). Guardavamo il Gundam e poi Gaiking, apprezzando entrambi per la novità che tutti quanti portavano contemporaneamente. Chiaramente in Giappone la percezione della novità gundamica fu differente (e non di successo inizialmente…), ma a quanto pare anche in Italia i più giovani hanno un approccio nipponico…
Quello che non comprendo è perché per incensare, anche giustamente, il Gundam, si debba spalare guano sui robottomono… fino a leggere a pagina 32 che “buona parte degli anime e delle robottomono fino a quel momento, ovviamente, sono dirette da mestieranti che trattano il media come una cosa da bambini”
Ma come “mestieranti”?!
Mentre Tomino period un grande regista cinematografico…
Ma perché erano una cosa per bambini!
Col tempo le trame si sono evolute, ma sono e nascono come intrattenimento per bambini!
Già per noi che eravamo davanti alla televisione dal 1978 in poi erano TUTTE trame rivoluzionarie, quasi mai autoconclusive, con tematiche mai viste prima, dato che eravamo abituati a “Hanna & Barbera” et similia…
Finita (forse) la parte in cui pare period indispensabile spalare sterco sulle serie pre gundamiche, ci si concentra sulla storia della Destroy of day e di tutti coloro che si occuparono del Gundam

A pagina 40 viene spiegato che Tomino si ispirò advert una serie libri, “Fanteria dello spazio” e “La luna è una severa maestra”, e movie di fantascienza, “Famous person Wars Episodio IV” e “Uomini sulla luna”.
Non è citato il movie che direi abbia ispirato Tomino sul versante degli Zaku, cioè il movie e la serie del 1978 di Galactica:
Mentre la serie in Italia arrivò in televisione nel 1982 su “Canale 5”, il movie period al cinema già nel dicembre del 1978 (mi ci portò mia nonna a vederlo), quindi quando io vidi lo Zaku con quell’occhio rosso cell polifemico pensai subito ai robot cyloniani.
Tanto per tornare alle grandi innovazioni gundamiche…
E’ ben spiegato il senso dei “newtipe”, anche se nella prima serie hanno una parte un po’ secondaria e dal doppiaggio storico si capiva ancora meno…
A pagina 41, dopo 40 pagine di quasi agiografia del Gundam (non mancano le critiche), apprendo (probabilmente l’avevo letto già altrove) che i Facet sono stati successivamente rinnegati da Tomino, in quanto realisticamente irrealizzabili per mancanza di risorse naturali. Questa informazione Mistè mi pare la butti un po’ lì, la lascia scivolare by ability of con nonchalance, come se sperasse che non ci accorga della cosa   ^_^
Ma quindi il realismo gundamico, messo in contrapposizione con gli irrealistici robottomono, non period poi così tanto realistico?
Ergo il primo (ed unico) Gundam è uno schifo perché Tomino si è reso conto decenni dopo che i Facet erano irrealizzabili?
No, resta una bella serie che in Giappone nel 1979 period più realistica delle precedenti, e i Facet sono belli anche se diedero una cattiva informazione scientifica a milioni di bambini e ragazzini facendo passare per vera una trovata alla robottomono, ma un po’ meno esagerata.
Vengono ben spiegati i motivi per cui la prima trasmissione televisiva nipponica non fu un successo.
A pagina forty eight è narrata la riunione (non organizzata) dei fan del Gundam in occasione della proiezione del primo movie di montaggio il 2 febbraio 1981, che differisce in parte da ciò che è raccontato in un recente saggio sulla cultura pop nipponica:
Manca la ressa davanti al cinema e l’intervento calmieratore con discorso di Tomino per evitare il rischio che qualcuno restasse schiacciato.
E’ quindi illustrato tutto quello che concerne i tre movie di montaggio con relativa impennata di vendita dei nuovi modellini Bandai, i gunpla.
Interessante la parte in cui si cerca di mostrare come sarebbe potuta proseguire la serie television se non fosse stata ridotta per i bassi ascolti, con mini sinossi delle hint earn ai tempi da Tomino per ogni episodio mai realizzato.
Sono analizzati altri medium video legati alla prima serie, si passa ai romanzi di Tomino scritti nel 1978, 80 ed 81 (per ogni romanzo c’è la sinossi ed analisi).
Mi pare che Tomino sia un po’ un novello Nagai, sempre intento a rivedere cose già scritte…
Il secondo capitolo riguarda il “Gundam Z”, che fa parte di quelle serie che ho visto, mi è anche piaciuta, benché ricordassi poco. Leggere la sinossi della trama mi ha permesso di ravvivare la memoria.
Anche per questa serie, oltre a lodare le parti che per Mistè restano meritorie, vengono evidenziate le carenze record e di continuity.
Segue l’analisi della serie, accurata come quella del primo Gundam e come saranno le successive.
Il terzo capitolo è sullo “ZZ Gundam”, che non ho mai visto.
Dispiace aver appreso (anche se probabilmente lo avevo già letto altrove) della dipartita di Hayato, non poteva crepare Kay Shaiden? 
Mistè esprime più volte il suo disappunto per una trama childish, in quanto la Destroy of day/Bandai decisero che il target doveva essere quello dei bambini, ma il Gundam non period l’unico universo narrativo emancipato da trame infantili? 
Lo annoto solo per aver dovuto leggere innumerevoli pagine denigratorie verso i vecchi robottoni pre gundamiani  :]
Alla honest per l’autore il Gundam ZZ fa abbastanza schifo, con critiche sempre circostanziate, questo perché Tomino non fu abbastanza coinvolto.
Poteva mai essere colpa del kami Tomino?   ^_^
Il quarto capitolo è sul movie “Il contrattacco di Char” (o più correttamente “Scia”), movie che ho visto e che, come fa notare Mistè, può risultare ostico se non si conosco altri aspetti della saga.
Faccio notare, ma lo fa anche l’autore, che anche in questo movie un corpo spaziale viene scagliato contro la Terra da parte di Zion, cosa che capiterà anche nelle serie successive, fatto che porta a varie domande:
ma veramente si può affermare che quelli di Zion non siano i cattivi?
ma quanti Facet schiantati  può sopportare il pianeta Terra prima di some distance estinguere la vita?
ma trovare qualche altro espediente narrativo?
A pagina 168 sono rimasto basito e anche un po’ atterrito nel leggere che Tomino osteggiava lo stereotipo dell’eroina loliconeggiante “celebrata dai movie di Hayao Miyazaki, Clarissa e Nausicaa”… non sono rimasto stranito perché Tomino osteggiasse lo stereotipo di cui sopra, ma perché le due eroine miyazakiane citate, ma anche le successive e precedenti, possono essere etichettate, valutate e criticate in qualsiasi modo tranne che in quel modo…
A pagina 171 e 172 viene riportata una intervista di Tomino in cui ci spiega il suo punto di vista sulle donne riguardo al perché loro tradiscono. Sono rimasto assai perplesso.
Il quinto capitolo è sull’OAV “La guerra in tasca”, mai visto.
C’è poi il primo “Intermezzo” con i romanzi “I bagliori di Hathaway”, mai letti.
Il sesto capitolo è sul movie “Gundam F91”, che fu un flop al botteghino causato da una trama impossibile da spiegare in quanto venne deciso di anticipare il movie di montaggio rispetto alla serie (che poi non venne manco prodotta).
Vengono illustrati difetti, molti, e pregi, pochi, del movie.
Il secondo “Intermezzo” è sul romanzo a puntate “Gaia Gear”, mai letto, di cui vengono riportate le sinossi delle 26 parti.
Il settimo capitolo verte sull’OAV “Stardust Memory”, che ho visto molti anni fa, e che mi period anche piaciuchicchiato, la sinossi mi ha rammentato vari sprazzi della trama.
Anche in questo caso un Facet viene fatto schiantare sulla Terra, questa non è “continuity”, è “ripetitivity”   ^_^
Per Mistè la serie “non è scritta male, ma malissimo”, va a suo merito non lesinare le critiche, manca, però, la presa di coscienza che alla honest i vecchi ed infantili robottomono per essere scritti male almeno avevano la scusa di essere pensati per bambini.
Nell’ottavo capitolo tocca alla serie television “V Gundam”, che non ho mai visto, in cui gran parte delle critiche ai mecha dei robottomono tornano indietro come un boomerang  :]
A pagina 286 Tomino manda in frantumi tutta la superiorità dei True Robot/mechamono rispetto ai Mountainous Robot/robottomono, anche se anni dopo sconfesserà tutta questa sua opera scusandosi con tutto l’universo gundamico per averla creata.
Oltre advert essere brutta, almeno così leggo, la serie è stata accusata di misoginia (da cui il titolo del paragrafo un po’ originale), in quanto Tomino deem di concentrarsi sulla personalità dei tanti personaggi femminili in guerra e visto che ipotizzo lui non fosse, in sequenza:
una donna;
una donna in guerra;
non avesse mai combattuto in battaglia;
Il profilo femminile risultante di tanti personaggi è sempre negativo, qualsiasi sia la fazione o età del soggetto.
Nonostante tutte le critiche riportate, più altre ancora, il paragrafo 8.4 ne esalta i pregi, ben tre pagine.
Il terzo ed ultimo “Intermezzo” riguarda il manga “Crossbone Gundam” e il romanzo “Avenir”.
Il nono capitolo è sull’OAV “L’ottavo plotone MS”, mai visto, anche in questo caso la famigerata (o chimerica) continuity vacilla non poco. La mini serie è considerata positivamente dall’autore, sebbene non manchino critiche.
Il decimo capitolo illustra il mini cortometraggio “Mission to the upward push” di Katsuhiro Otomo, che nonostante abbia visto impegnato il famoso regista, è una ciofeca da ogni angolazione lo si valuti. Basta cercarlo su YouTube.
L’undicesimo ed ultimo capitolo è incentrato sul movie live “G-Saviour”, che non ho mai visto e pensavo pure che la “G” stesse indicare “Gundam”, mentre indica un altro nome. Anche questo movie è rinnegato dalla continuity ufficiale.
Ho chiesto advert un amico neat fan di tutti i Gundam (non come me) se lo avesse visto e come lo giudicasse:

In sfondo verde sono io.
Nello stilare l’indice del saggio la casa editrice, dopo aver pubblicato ben 387 pagine, ha deciso di risparmiarne un paio non inserendo i paragrafi, ma solo i titoli dei capitoli. Scelta pessima perché i paragrafi  illustrerebbero abbastanza bene come è stato impostato lo scritto e cosa esso contenga più nel dettaglio.
Ho rimediato io in maniera assai artigianale poco sotto.
Qui sotto l’indice artigianale dei soli paragrafi.
Si, il mio collage fa abbastanza schifo esteticamente, ma a Milano si cube, piuttosto che niente, è meglio piuttosto.
Pigliatevela con la casa editrice   ^_^