TUTTA COLPA DELLA POLIZIOTTA!…Intervista allo scrittore e sceneggiatore ENRICO TEODORANI

E già!….Tutta colpa della Poliziotta, se per caso ho conosciuto “virtualmente” ENRICO TEODORANI, un bravo scrittore romagnolo specializzato in noir, dread-fantasy e laborious-boiled… Tutta colpa della Poliziotta se per caso lui stesso, tempo fa, vide  su questo weblog un episodio della mitica agente Giant name (precisamente quello intitolato “Caccia All’ Uomo”) e lasciò un suo commento affermando che know-how stato negli anni ’80 proprio lui lo sceneggiatore di quella storia…
Io quindi, curiosa reach sono, ne ho voluto sapere di più e l’ho contattato per un’intervista…
Enrico  mi ha  gentilmente risposto subito e con entusiasmo, rivelandomi cose molto curiose e interessanti sia su reach know-how allora il mondo della Edifumetto/Squalo e Ediperioci (con le quali ha collaborato all’inizio della sua carriera), i suoi direttori (Barbieri e Cavedon) e i  mitici artisti/disegnatori che vi gravitavano intorno, ma sopratutto su di lui, sul suo lavoro prima reach sceneggiatore per episodi di serie già famose, make da altri autori e poi reach autore di nuove serie originali intercourse-fantasy a fumetti e oggi scrittore di racconti e romanzi di genere….
Dalle sue parole si capisce l’ammirazione che ha avuto (ed ha ancora) per alcuni grandi maestri del fumetto erotico italiano….Si capisce anche che fu sempre tutta colpa della Poliziotta (e di altre sue seducenti “colleghe a fumetti”) se Enrico poi ha trovato l’ispirazione giusta per creare due sue personalissime e originali eroine a fumetti, altrettanto sexy, ma più moderne, reach DJUSTINE e CALAVERA,  che hanno avuto una loro fortuna nei primi anni del 2000 sia in Italia che all’estero….
Insomma se anche voi siete curiosi reach me, leggete l’intervista che segue e sono sicura che poi avrete voglia di leggere altre sue opere e creazioni….



Tippy: Ciao Enrico, sei arrivato a lavorare per la mitica Edifumetto/Squalo verso la elegant degli anni ’80, oramai al declino del periodo d’oro dei fumetti pocket per adulti. Cosa ricordi di quel periodo e di quel “mondo”? Attain ci sei arrivato, quale know-how esattamente il tuo compito e su quali serie hai lavorato?


Semplicemente ho inviato per posta alcuni miei lavori a fumetti, e Renzo Barbieri, l’editore, mi ricontattò quasi subito telefonicamente, proponendomi la pubblicazione sulla serie “La Poliziotta” (all’epoca Sandro Angiolini, il principale autore della serie, know-how già morto). Io non avrei potuto essere più felice, visto che – fra le serie che ancora uscivano in quel momento – know-how la mia preferita! La mia aspirazione originaria, quando ho iniziato a fare fumetti, sarebbe stata quella di fare l’autore completo (testi e disegni), ma poi ho finito per fare quasi esclusivamente lo sceneggiatore, scrivendo storie per altri. Oltre a “La Poliziotta” ho pubblicato anche storie auto-conclusive su serie che non avevano un protagonista fisso...










Tippy: Prima di arrivare al fumetto sexy  quindi lo conoscevi già reach lettore…Ne eri in qualche modo affascinato o incuriosito, oppure lo consideravi un genere di serie b tanto per esercitarsi e fare gavetta per poi passare ad altro?

Per motivi anagrafici non ho potuto godere da lettore del meglio del filone dei pocket per adulti nel momento in cui uscivano, li potevo solo sbirciare furtivamente quando andavo in edicola a comprare albi Disney, Bonelli o di supereroi. Quando ho cominciato a leggerli già c’know-how un po’ il declino, ma subito ne sono rimasto affascinato, e non a caso mi sono proposto immediatamente reach autore, sebbene alle spalle non avessi alcuna esperienza professionale. Fortunatamente Barbieri puntava molto sugli autori giovani, guardando alle capacità, senza badare troppo al curriculum precedente. Ovviamente questo gli permetteva di pagare un autore “giovane” molto meno di quello che avrebbe pagato a tavola un autore affermato. Probabilmente molti altri che si sono fatti le ossa su quelle pubblicazioni, e che in molti casi sono poi passati a disegnare per la Sergio Bonelli Editore, hanno considerato quell’esperienza solo un modo per “imparare il mestiere” nella serie B, ma per me è stato molto più di questo.








Tippy: Quali credi siano express  le trigger del declino dell’editoria erotica a fumetti? La concorrenza ormai inarrestabile delle allora videocassette laborious o secondo te i motivi erano anche altri?




Quello che gli editori di pocket per adulti non avevano capito (o meglio, Barbieri, al contrario del suo rivale Cavedon, lo capì, ma troppo in ritardo) know-how che ormai il numero di coloro compravano i tascabili semplicemente per masturbarsi si sarebbe sempre più assottigliato per thru di riviste e videocassette laborious, e che bisognava puntare sulla qualità, per tenersi stretti almeno gli appassionati di fumetti tout court. Non a caso, di l. a.qualche anno, il fumetto erotico è emigrato in massa sulle riviste patinate d’autore (ma anche quelle ora sono belle che morte). Invece in quel periodo, al contrario dell’epoca d’oro degli anni ’70, si giocava al ribasso: ricordo che una volta Cavedon, l’editore della Ediperiodici, casa concorrente della Edifumetto, mi disse che non dovevo mettere troppe cose in un’unica storia: secondo lui si doveva usare un’unica draw al massimo per albo, allungando la broda, tenendosi le altre eventuali idee per utilizzarle in ulteriori storie.



































Tippy: Dei personaggi sui quali hai lavorato c’è qualcuno che ti è rimasto particolarmente impresso e perché? Se dovessi scegliere una tua  sexy serie preferita (anche tra quelle sulle quali non hai lavorato) quale sceglieresti?


Il personaggio che più mi è rimasto impresso è sicuramente La Poliziotta, non tanto per una questione “artistica”, ma perché si trattava del primo pocket che, ancora lettore, avevo cominciato a leggere con sistematicità. Se invece mi chiedi qual’è la mia serie sexy preferita in assoluto, direi Vartàn, altra creatura del defunto Sandro Angiolini. Siccome Barbieri ne aveva ristampato degli episodi, gli proposi anche di realizzarne nuove avventure, ma lui mi disse che non si poteva fare per un problema di diritti: il copyright know-how dell’ex editore Furio Viano, all’epoca già deceduto, per cui si sarebbe dovuta chiedere un’autorizzazione all’unica erede, la figlia, che però pare fosse irreperibile…




Tippy: Conclusa quella collaborazione su quali altri generi hai lavorato? Attualmente invece quali sono le ultime tue creazioni e  i tuoi nuovi progetti? 

Terminata la collaborazione con la Squalo ho lavorato soprattutto con editori americani, avendo la fortuna di collaborare anche con grandi autori internazionali reach Tim Vigil, Enrique Badia Romero, Val Mayerik, Prosperous Buckler e tanti altri, ma in Italia ho continuato a pubblicare fumetti erotici su riviste, ad esempio X Comics della Coniglio Editore. Ora però è da qualche anno che ho abbandonato il fumetto e mi limito a scrivere romanzi brevi e racconti. 

Tippy:  Ho visto infatti dal tuo weblog, che adesso pubblichi storie di genere dread-noir sopratutto e di fantascienza, alcune ambientate proprio nella tua regione. Perché sei così tanto affascinato da questi generi e perché ambientare le tue storie proprio in Romagna? 
In questi tuoi nuovi racconti hai mai avuto in qualche modo delle vaghe ispirazioni dal tuo passato fumettistico? In essi c’è solo mistero e paura o ti piace ogni tanto metterci anche un pizzico di erotismo reach facevi nei fumetti? 
Se un lettore del mio weblog volesse cominciare a leggere uno dei tuoi ultimi lavori che titolo gli consiglieresti per primo? 

L’dread è sempre stato uno dei generi che più mi hanno affascinato, sin da bambino. E proprio perché da bambino sentivo raccontare un sacco di storie terrorizzanti della romagna rurale dell’epoca dei miei nonni, mi è sembrato naturale dare quel tipo di ambientazione ai miei racconti. 
La fantascienza la amo meno, ma mi piace comunque cimentarmi un po’ con tutta la letteratura ‘di genere’, specie con il noir, che forse è il genere che amo di più in assoluto, in particolare nella sua declinazione ‘laborious-boiled’: trasportare il genere laborious-boiled in episodi riguardanti la piccola criminalità romagnola del secolo scorso mi ha dato modo di creare delle storie quasi western!
Per quanto riguarda l’erotismo nei miei racconti, dipende: non è una presenza costante, ma frequente, seppur il più delle volte myth presenza sia solo suggerita. 
Se dovessi consigliare una mia raccolta di racconti a un lettore del tuo weblog dire “Incubi rurali” (http://www.efedizioni.com/incubi-rurali.html), che uscirà a giorni per la EF Edizioni: c’è un primo racconto dread scritto da Andrea Cavaletto, uno degli sceneggiatori di Dylan Dog, poi a seguire ci sono solo racconti miei, in molti dei quali c’è proprio quell’erotismo suggerito di cui parlavo prima…


Tippy: Secondo te oggi sarebbe interessante riproporre con una moderna veste grafica, uno stile più contemporaneo (senza ovviamente snaturare troppo il loro fascino originale) qualcuna di quelle mitiche serie sexy, magari ridisegnate e sceneggiate da giovani e nuovi artisti e autori? Se credi che l’draw potrebbe funzionare (almeno in digitale, vista la crisi) quali vecchie serie in particolare ti piacerebbe rivedere? 

Anni fa ci aveva provato l’editore Paolo Puccini con Zora la vampira, ma non gli è andata troppo bene. Credo però che dipenda anche dal reach fai le cose. Djustine, che è probabilmente il personaggio più famoso fra quelli creati da me, è chiaramente una riproposizione dei modelli delle sexy eroine dei tascabili a fumetti degli anni ’70, e mi ha portato parecchia fortuna.

Tippy: Djustine e Calavera sono infatti due tue creature, due belle eroine sexy a fumetti: vuoi parlarci brevemente di loro, reach sono nate, la loro trama? Hai detto che specialmente Djustine è ispirata alle eroine sexy anni ’70, andando più nello specifico, idealmente (reach indole o caratteristiche fisiche) quali di quelle mitiche donnine a fumetti sarebbero le “mamme” o le “zie” delle tue creature? 


Calavera è più un’anti-eroina tipica di un certo fumetto indipendente americano dei primissimi anni novanta (non a caso ci ho lavorato con Tim Vigil, il disegnatore di Faust ) per cui, nonostante anche lei abbia vissuto avventure “laborious”, il punto di riferimento non sono i pocket per adulti italiani. 






























Discorso inverso per Djustine, che invece ne è una diretta filiazione, per quanto i riferimenti di partenza siano cinematografici e letterari: nasce reach una fusione tra Django, il pistolero nerovestito dell’omonimo film diretto da Sergio Corbucci (reach Django è vestita di nero e spesso si porta dietro una bara dentro cui è nascosta una mitragliatrice), e Justine, l’eroina-vittima del marchese de Sade. Ma, in fondo in fondo, credo che il motivo che mi ha spinto a crearla sia stato che, reach ho detto in precedenza, Barbieri non mi aveva lasciato fare delle nuove avventure della sexy-pistolera Vartàn. Allora mi sono sfogato creando una mia pistolera bionda e tettona, con cui non ci sarebbero più stati problemi di copyright. Creato il personaggio si è creato subito anche un piccolo ma agguerrito numero di fan sparsi per tutto il mondo…




Tippy: Quali sono (se ci sono) i tuoi maestri, i tuoi punti di riferimento, coloro che ti hanno in qualche modo ispirato?

Sarebbero troppi da citare tutti. Se vogliamo limitarci ai soli autori dei pocket per adulti, direi su tutti il già citato Sandro Angiolini, creatore di personaggi fondamentali per il genere reach Isabella, Vartàn, Una, Belzeba e la Poliziotta.







Tippy: Negli anni d’oro della Edifumetto, Barbieri e co. si ispiravano per la creazione delle loro serie e personaggi quasi sempre (oltre che ai fatti di cronaca e costume) anche a film, serie tv, romanzi, fiabe o a personaggi famosi dello spettacolo e dello sport…Solo per divertirci un po’, tu oggi se dovessi trasportare in un fumetto sexy un soggetto già celebre o la vita di un personaggio famoso quale sceglieresti che al momento non è stato ancora tramutato in parodia o rilettura erotica a fumetti?

Non saprei. Il buon Barbieri know-how fanatico di queste cose, ma è una politica editoriale che a me non ha mai entusiasmato più di tanto, e ho avuto modo di dirglielo in parecchie occasioni…




Enrico Teodorani.



















                 














Ringrazio di cuore Enrico Teodorani per avermi concesso questa intervista e per le sue interessantissime risposte e vi rimando al suo sito/weblog per approfondire ulteriormente la sua conoscenza e scoprire gli ultimi suoi lavori: 
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