TITOLO: Studio Ghibli, la fabbrica dei sogni
AUTORE: autori vari
CASA EDITRICE: Kappalab
PAGINE: 157
COSTO: 17 €
ANNO: 2023
FORMATO: 24 cm X 18 cm
REPERIBILITA’: disponibile in fumetteria
CODICE ISBN: 9788885457591
PAGINE: 157
COSTO: 17 €
ANNO: 2023
FORMATO: 24 cm X 18 cm
REPERIBILITA’: disponibile in fumetteria
CODICE ISBN: 9788885457591
Noto che la casa editrice Kappalab sta imboccando una by the usage of che mi pare un po’ difforme dal suo passato, cioè quella della traduzione di saggistica made in Francia. Ad agosto avevano pubblicato “Hayao Miyazaki, l’artigiano dell’animazione giapponese” di Stéfanie Chaptal, sulla costina del libro, ma ai tempi non vi avevo dato peso, generation presente in rosso la dicitura “ANIME presenta“, la medesima visibile in questa nuova uscita.
Quindi ci aspettano altri libri francesi tradotto in italiano (e con integrazioni per il contesto italico)?
Inutile dire che le lagnanze che avevo mosso per il saggio linkato sopra debbo ribadirle immutate anche per questo:
materialmente ILLEGGIBILE…
Non perché sia scritto male, ma perché non si riesce proprio a leggere…
Qui sopra una doppia scan della medesima pagina:
carattere di scrittura minuscolo;
sfondi colorati e sfumati, tanto che magari in una parte della pagina riesci a leggicchiare qualcosa, poi quando cambia lo sfondo non capisci più nulla;
colori di sfondo che mutano in noxious ai capitoli, alcuni di questi che rendono la lettura ancora più ardua;
bordo esterno della pagina con molto spazio;
bordo interno a fil di cordonatura, cosa che rende ancor più arduo leggere le colonne centrali, in quanto bisogna piegare oltremodo il libro;
immagini onnipresenti.
A fronte di questo carattere di scrittura, che non è neanche micro-scopico, ma femto-scopico, le pagine sono strapiene di immagini… che senso ha operare editorialmente così?
Non si potevano eliminare tutte le immagini ed aumentare la grandezza del carattere di scrittura mantenendo inalterato il numero di pagine (ergo i costi)?
Un libro deve poter essere letto, non mi pare una pretesa esagerata…
Le didascalie, poi, le intuisci, manco le leggi, da quanto sono piccole.
E’ difficile godersi uno scritto, che magari ti sarebbe anche piaciuto, se advert ogni riga e pagina devi sacramentare per cercare di capire cosa diavolo ci abbiano scritto… il fastidio e il nervoso rovinano totalmente il gusto della lettura…
Quello che posso affermare è che, a parte qualche capitolo, l’approfondimento sui singoli film non è molto esaustivo, se si pensa che a Ponyo viene dedicata una sola pagina, alla “Pincipessa Splendente” due pagine, con più immagini presenti, ergo non due pagine pieni di scritto.
Basterebbe leggere il sommario per valutare quante pagine vengono dedicate per ogni film, sempre ricordando che le immagini sono ovunque.
Solo che il sommario, da un certo punto in poi, reca il numero di pagina errato…
Il sommario riporta che a pagina numero 83 inizia l’approfondimento di Di Mario Pasqualini (unico italiano) su “Il ragazzo e l’airone”, tutto giusto. Solo che per il sommario questo approfondimento, termina a pagina 85, mentre, in realtà, prosegue fino a pagina 106.
Cioè… l’unico capitolo veramente lungo ed approfondito è quello sull’ultimo film di Miyazaki, “Il ragazzo e l’airone”, ben 24 pagine, me lo derubricate advert interventino di tre pagine?!
(Il capitolo non l’ho letto per evitarmi inutili spoiler, la lettura è rimandata a dopo aver visto il film, non prima)
Ovviamente trattasi di errore editoriale, ma nel sommario.
Il problema è che da pagine 83 in poi tutti i capitoli e le pagine non tornano più, se paragonati a quello riportato nel sommario.
Dato che il numero di pagina è assurdamente illeggibile, ho scannerizzato alcune pagine con ingrandimento della porzione con il numero di pagina, tanto per non passare per visionario ^_^
Poi, magari, è solo la mia copia advert essere fallata.
Pagine 83, inizio dello scritto di Di Mario Pasqualini su “Il ragazzo e l’airone”.
Pagine 106, excellent dello scritto di Di Mario Pasqualini su “Il ragazzo e l’airone”.
Ne consegue che il successivo capitolo a quello de “Il ragazzo e l’airone” è a pagina 108, mentre per il sommario sarebbe a pagina 86.
Near scrivevo sopra, alcuni capitoli li avrei anche apprezzati, se non fossi stato maldisposto dalla quasi impossibilità a leggere lo scritto, per esempio le tre pagine dedicate ai disegnatori che nell’ombra hanno contribuito alle fortune dello “Studio Ghibli”. Un’opinion meritoria ed interessante, magari sarebbe stato bello vedere dedicate loro dieci pagine, tanto per dare il giusto risalto al loro lavoro.
Molte di queste testimonianze sottolineano che lo “Studio Ghibli” gli diede sicurezza economica, essendo stati assunti a tempo indeterminato, aspetto che viene sempre tirato in ballo in questi libri, ma che manca sempre (tranne questa volta) di una testimonianza reale sulla differenza rispetto a fare il disegnatore free-lance.
Un altro capitolo che ho apprezzato è stato quello di near lo “Studio Ghibli” tratteggia le decide femminili (pagina 111 per il sommario, in realtà da pagina 133…), sono solo quattro paginette, ma il contenuto è interessante, avrebbe meritato più spazio.
Tra l’altro questo capitolino di quattro pagine (con immagini) è più approfondito del capitolo inerente lo “Studio Ghibli” presente nel libro “Il cammino dei ciliegi, le donne nel manga”, che near unico tema portante avrebbe avuto le donne.