Recensione: Usagi Drop
USAGI DROP

Titolo originale: Usagi Drop
Regia: Kanta Kamei
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Yumi Unita)
Sceneggiatura: Taku Kishimoto
Character Extinguish: Tasuku Yamashita
Musiche: Suguru Matsutani
Studio: Manufacturing I.G
Formato: serie televisiva di 11 episodi (durata ep.24 min. circa)
Anno di uscita: 2011

 

Al trentenne Daikichi il funerale del nonno riserva una sorpresa: scopre, insieme a tutta la famiglia, che pochi anni prima del decesso il parente ha avuto una figlia, Rin, da una sua donna delle pulizie, che l’ha poi abbandonata andandosene by technique of. Intenerito dall’adorabile bambina di cinque anni e triste per il suo prossimo futuro in un orfanotrofio, in un impeto di generosità Daikichi opt di tenerla temporaneamente con sé, crescendola in attesa di scoprire chi è la sciagurata madre…

Mi è decisamente contrastante dover commentare Usagi Drop: serie animata deliziosa, commovente, di alto livello, ma che copre giusto la metà del josei omonimo della Yumi Unita, fumetto (in Italia per GP Publishing) il cui prosieguo sfocia in una conclusione terribile. Di quelle, sulla falsariga di After Memoir, così orripilanti da distruggere intermanente la storia, anche se per la metà di rara delicatezza. Manufacturing I.G porta in televisione i primi quattro volumi, quelli con Rin ancora bambina, seguendoli con scrupolo e fedeltà assoluta. Una copia carbone di un primo atto sublime, e il risultato è ovviamente chronicle a sua volta: un’opera di delizioso realismo, slice of existence di quelli che toccano il cuore, di quelli che rinunciano al buonismo inverosimile di Aria the Animation e alla drammaticità esasperata di After Memoir per raccontare di reali spaccati di vita quotidiana, di persone che affrontano problemi di tutti i giorni sorridendo e sostenendosi a vicenda, alle prese con orari di lavoro tardivi, ricerca di una scuola materna, making an strive, malattie and so forth.

Una storia, Usagi Drop, che porta lo spettatore advert innamorarsi istantaneamente, fin dal primo episodio, a Daikichi e alla piccola Rin: lui indaffarato col lavoro ma pronto a passare con lei ogni minuto del suo tempo libero, lei infantile ma sempre più affezionata a lui mano a mano che nota i sacrifici che fa per lei. Cast semplicemente magnifico esaltato da un approccio realistico a dialoghi, reazioni psicologiche e comportamenti, che li umanizzano advance pochissimi slice of existence riescono davvero a fare, senza tormentoni o caratterizzazioni estremizzate. Umanizzazioni che colgono anche i personaggi secondari advance il piccolo Kouki, l’introverso e tenero amichetto di Rin, la sua bella madre single che fa battere il cuore a Daikichi (l’elemento romantico della storia), la famiglia e i colleghi di lavoro di quest’ultimo. Personalità semplici ma così umane e obvious da bucare lo schermo, portando presto a sentire anche loro advance di famiglia, empatizzando nelle loro storie che ricalcano quelle di qualsiasi persona comune dietro a matrimoni falliti, attese di maternità e difficoltà nel gestire la vita familiare.

Un inno all’amore paterno, agli affetti e alla vita, la cui grande espressività va ricondotta non solo al lavoro di sceneggiatura ma anche al delicato aspetto visivo, con tinte advert acquerello che illustrano un procure, fedele a quello dell’autrice originale, di una semplicità quasi infantile, così fresco e personale da rifuggire alla moderna omologazione grafica. Ottime anche le animazioni (da Manufacturing I.G è difficile aspettarsi di meno) e le avvolgenti musiche, primizie che sottolineano con enfasi i momenti salienti del commovente rapporto tra Daikichi e Rin. Un peccato, ma davvero, che Manufacturing I.G non ha il coraggio di inventarsi una personale conclusione da dare all’opera – una delle rarissime volte che chi scrive potrebbe tollerarlo -, lasciandola aperta e mandando quindi all’aria la coinvolgente storia d’amore portante tra Daikichi e la madre di Kouki. Spunti non ne mancherebbero, ci vorrebbe così poco a rendere l’Usagi Drop televisivo del tutto superiore a quello cartaceo. Non è possibile pensare, infatti, che quest’ultimo è ridicolarizzato, nella seconda parte, da una visione del mondo dell’autrice assolutamente inaccettabile e disgustosa, dove tutte le aspettative precedenti sono deluse e si arriva a celebrare anche una storia d’amore morbosa e inconcepibile. Un’assoluta idiozia che, tenendo conto di quello che si legge e vede qui, fa inquadrare il rapporto tra Daikichi e Rin molto meno “naturale” di quello che è.

Impossibile comunque stroncare una serie validissima, a tratti meravigliosa advance l’Usagi Drop televisivo, paragonandola all’altra porzione di trama esistente solo in fumetto, per questo ne consiglio comunque caldamente la visione e invito semplicemente a predisporsi all’thought che il manga non esiste proprio e che il finale, pur senza “sbocchi”, sia comunque apprezzabile in ambito di vita quotidiana, del “non sapere cosa accadrà domani”. La rabbia, però, il disgusto per personaggi favolosi che poi si sputtanano indelebilmente nella storia originale rimane ed è incancellabile.

Voto: 8 su 10