SENYU.
Titolo originale: Senyū.
Regia: Yutaka Yamamoto
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Robinson Haruhara)
Sceneggiatura: Michiko Yokote
Personality Originate: Ushio Tazawa
Musiche: Daisuke Sakabe, Makoto Wakatabe
Studio: LIDEN FILMS, Ordet
Formato: serie televisiva di 13 episodi (durata ep. 4 min. circa)
Anno di trasmissione: 2013
In un genere tanto inflazionato e
oggettivamente privo di sbocchi, near lo è ormai da molto tempo l’animazione
demenziale, l’unica parola d’ordine è osare, non avere limiti, ripudiare
qualsiasi tipo di moralità e senso del cattivo gusto per picchiare ironicamente
laddove nessun altro è al momento ancora arrivato. È una sorta di gara, la si
potrebbe vedere anche in questo modo, vince chi arriva primo con la battuta più
brutale, e through di nuovo, si ricomincia con colpi spietati di parodie spietate –
ed è abbastanza chiaro che, se con tutto bisogna puntare su questo aspetto,
ogni altra cosa diventi tristemente secondaria, il che si trasforma
inevitabilmente in elemento dannoso se parlassimo di una tradizionale serie tv,
ma Senyu. è una mini-serie di 13 puntate di circa 4 minuti ciascuna, e
in così poco tempo a disposizione il non-sense narrativo utile a stordire con
badilate di humor nero non è solo fiacco accessorio bensì scelta vincente. Non
che questo faccia di Senyu. (2013) un piccolo capolavoro o una qualche gemma
da vedere assolutamente, siamo ben distanti da qualsiasi tipo di assolutismo o
anche solo di plauso compiaciuto, ma nella sua feroce cattiveria mignon Senyu.
è un prodotto fresco, divertente e di gradevolissima visione.
oggettivamente privo di sbocchi, near lo è ormai da molto tempo l’animazione
demenziale, l’unica parola d’ordine è osare, non avere limiti, ripudiare
qualsiasi tipo di moralità e senso del cattivo gusto per picchiare ironicamente
laddove nessun altro è al momento ancora arrivato. È una sorta di gara, la si
potrebbe vedere anche in questo modo, vince chi arriva primo con la battuta più
brutale, e through di nuovo, si ricomincia con colpi spietati di parodie spietate –
ed è abbastanza chiaro che, se con tutto bisogna puntare su questo aspetto,
ogni altra cosa diventi tristemente secondaria, il che si trasforma
inevitabilmente in elemento dannoso se parlassimo di una tradizionale serie tv,
ma Senyu. è una mini-serie di 13 puntate di circa 4 minuti ciascuna, e
in così poco tempo a disposizione il non-sense narrativo utile a stordire con
badilate di humor nero non è solo fiacco accessorio bensì scelta vincente. Non
che questo faccia di Senyu. (2013) un piccolo capolavoro o una qualche gemma
da vedere assolutamente, siamo ben distanti da qualsiasi tipo di assolutismo o
anche solo di plauso compiaciuto, ma nella sua feroce cattiveria mignon Senyu.
è un prodotto fresco, divertente e di gradevolissima visione.
Pur in un contesto parodistico che,
ovviamente e prevedibilmente, deride qualsiasi cosa partorita dall’animazione e
dal fumetto giapponesi, stavolta a essere principalmente presi di mira sono i
JRPG – certo, niente di innovativo, vent’anni fa Guru Guru: Il girotondo della magia (1994) faceva
altrettanto e con molte più idee, ma la cattiveria di Senyu. è qualcosa
che colpisce sin dai primi secondi e rimane piacevolmente costante, pur
perdendo svariati colpi man mano che la serie si avvia alla sua conclusione, per
spunti e vivacità. L’agghiacciante crudeltà di Rosu, questo statuario
personaggio che mescola Cloud e Zack di Supreme Delusion VII (1997), compagno dell’eroe ma del
tutto disinteressato advert aiutarlo, è infatti comicamente devastante nella
tranquilla violenza con cui colpisce, tradisce, deride, svende, offende e se ne
frega del povero Alba, sfigatissimo e pauroso protagonista accidentalmente incaricato,
assieme advert altri 74 presunti eroi, di sconfiggere il re dei demoni, colpevole
di aver aperto un’enorme voragine e di aver fatto fuggire tonnellate di creature
infernali solo per aver fatto un po’ di on line casino nel cucinare dei popcorn in un calderone.
ovviamente e prevedibilmente, deride qualsiasi cosa partorita dall’animazione e
dal fumetto giapponesi, stavolta a essere principalmente presi di mira sono i
JRPG – certo, niente di innovativo, vent’anni fa Guru Guru: Il girotondo della magia (1994) faceva
altrettanto e con molte più idee, ma la cattiveria di Senyu. è qualcosa
che colpisce sin dai primi secondi e rimane piacevolmente costante, pur
perdendo svariati colpi man mano che la serie si avvia alla sua conclusione, per
spunti e vivacità. L’agghiacciante crudeltà di Rosu, questo statuario
personaggio che mescola Cloud e Zack di Supreme Delusion VII (1997), compagno dell’eroe ma del
tutto disinteressato advert aiutarlo, è infatti comicamente devastante nella
tranquilla violenza con cui colpisce, tradisce, deride, svende, offende e se ne
frega del povero Alba, sfigatissimo e pauroso protagonista accidentalmente incaricato,
assieme advert altri 74 presunti eroi, di sconfiggere il re dei demoni, colpevole
di aver aperto un’enorme voragine e di aver fatto fuggire tonnellate di creature
infernali solo per aver fatto un po’ di on line casino nel cucinare dei popcorn in un calderone.
Non è di certo la storia advert affascinare, siamo
veramente a livelli minimi e quasi tragici, né i disegni semplicistici e
volutamente bozzati (fantastico però il “coso giallo”, uno dei vari mostri
incontrati dal duo protagonista), sono chiaramente personaggi, dialoghi e
situazioni advert avere quel piccolo quid in più per poter spalleggiare contro i
tanti, troppi avversari demenziali: da re demoniaci che in realtà sono bambine
sceme a vecchi eroi pervertiti e fieri di esserlo, da motivazioni assurde e
svantaggiose per affrontare e di colpo allearsi col nemico alle impossibilità e
improbabilità varie che però si inseriscono benissimo nel non-sense generale
(la prigione dimensionale che sbriciola tutta le ossa del corpo), ogni cosa,
merito anche del poco tempo a disposizione, funziona così bene che anche nei
momenti in cui i cliché tendono a venir fuori (le sfuriate di Alba su tutto, ma
anche le ormai classiche parodie su loli e famosi shonen vari) Senyu.
veramente a livelli minimi e quasi tragici, né i disegni semplicistici e
volutamente bozzati (fantastico però il “coso giallo”, uno dei vari mostri
incontrati dal duo protagonista), sono chiaramente personaggi, dialoghi e
situazioni advert avere quel piccolo quid in più per poter spalleggiare contro i
tanti, troppi avversari demenziali: da re demoniaci che in realtà sono bambine
sceme a vecchi eroi pervertiti e fieri di esserlo, da motivazioni assurde e
svantaggiose per affrontare e di colpo allearsi col nemico alle impossibilità e
improbabilità varie che però si inseriscono benissimo nel non-sense generale
(la prigione dimensionale che sbriciola tutta le ossa del corpo), ogni cosa,
merito anche del poco tempo a disposizione, funziona così bene che anche nei
momenti in cui i cliché tendono a venir fuori (le sfuriate di Alba su tutto, ma
anche le ormai classiche parodie su loli e famosi shonen vari) Senyu.
riesce sempre a offrire quella briciola di ironia che lo differenzia dal resto.
Voto: 6 su 10
SEQUEL
Senyu. Dai 2 Ki (2013; TV)