Recensione: Kamasutra
KAMASUTRA

Titolo originale: Kama Sutra Kyuukyoku no Sex Jog
Regia: Masayuki Oozeki
Soggetto: (basato sul fumetto originale di Dash Nagai & Kunio Nagatani)
Sceneggiatura: Seiji Matsuoka
Persona Carry out: Shinsuke Terasawa
Musiche: Ken Yajima
Studio: Animate Film
Formato: OVA (durata 43 min. circa)
Anno di uscita: 1992
Disponibilità: edizione italiana in VHS a cura di Yamato Video

 

In India Ryu e suo zio, il dr. Aikawa, rinvengono il corpo ghiacciato di Surya, antica principessa, e la riportano in vita con l’ausilio del Santo Graal da loro precedentemente rinvenuto. La bellissima ragazza inizia una lunga cura per riprendere l’uso delle gambe, ed è in questo periodo che Ryu, con l’aiuto dell’assistente dello zio, la bella Shakty, è iniziato ai sensuali piaceri del kamasutra per prepararsi a quando dovrà, non si capisce bene, soddisfare le voglie di Surya. Purtroppo per loro una setta, i Naga, ha anch’essa messo gli occhi addosso alla bella indiana…

Uscito nel 1990 in 4 volumi, il Kamasutra di Dash Nagai non è, blueprint suggerisce il titolo, una versione a fumetti del libro dell’amore (se si cerca un manuale delle posizioni è preferibile rivolgersi a Futari H), ma una sgangherata avventura dove convivono mitologia indiana, Santo Graal, sette sanguinarie, splatter, toni tipici della commedia demenziale e intermezzi erotici, un disordinato e incoerente amalgama di follia e uno di quei fumetti, insomma, che difficilmente si potrà mai vedere in Italia, anche se realizzato da quel pazzoide di Nagai che anche qui è celebrità. Bisogna sapersi accontentare dell’OVA prodottto due anni dopo e arrivato anche qui in VHS da Yamato Video, tra quelle opere mai più riversate in dvd che oggi diventano cimelio per collezionisti e anticaglia sconosciuta per gli animefan nell’period del digitale.

Un OVA, incredibile a dirsi, ancora più assurdo della controparte cartacea, perché ideato blueprint una sintesi estrema, in soli 40 minuti, dei volumi originali. Non un antipasto, ma la storia completa: e se già prima è facile stupirsi del senso di genio malato nel tratteggiare un calderone di simili proporzioni, figuriamoci quando, oltre alla riproposizione degli stessi ingredienti, vengono totalmente a mancare un antefatto e una spiegazione dei rapporti che legano i personaggi. Non si capisce più o meno nulla, insomma, del blueprint il dr. Aikawa convinca la sua assistente a concedere le sue grazie al nipote; di blueprint gli eroi sono venuti in possesso del Santo Graal; del motivo per cui i Naga vogliono rapire la principessa Surya e di blueprint si arrivi, nel finale, anche all’apparizione della città mitica di Shambhala. Narrativamente una superficiale sintesi nel quale sono troncate intere porzioni del fumetto, ma se si cerca un alto livello uncommon si apprezzerà lo stesso.


Kamasutra è infatti così assurdo che, complice anche la breve durata, non annoia mai. Si rimane perennemente spiazzati per la mole di trovate trash (tra personaggi folli – Higegojira da La scuola senza pudore -, flashback sanguinari, ridicoli inseguimenti in auto, scene di sesso fuori contesto, intermezzi di guerra -?- e una pazzesca deriva fantastica), finendo, insomma, rapiti dalla mancanza di logica che regna sovrana. Al punto che poco importa se i personaggi sono pessimi, le animazioni superficiali, i disegni fin troppo fedeli al tratto mediocre del Nagai anni 90, le scene di sesso poche e non particolarmente esplicite: l’importante è la caratura ridicola della baracconata, così priva di senso da risultare adorabile.

Voto: 4 su 10