Recensione: Freeway Fighter II – The Inviting Film
STREET FIGHTER II: THE ANIMATED MOVIE

Titolo originale: Freeway Fighter II – The Inviting Film
Regia: Gisaburo Sugii
Soggetto: (basato sul videogioco originale di CAPCOM)
Sceneggiatura: Gisaburo Sugii, Kenichi Imai
Personality Find: Shukou Murase
Musiche: Tetsuya Komuro, Yuji Toriyama
Studio: Neighborhood TAC
Formato: movie cinematografico (durata ep. 101 min. circa)
Anno di uscita: 1994

 
La bella Chun Li, agente dell’Interpol, da diverso tempo indaga sulle attività della ShadowLaw, organizzazione criminale guidata dal perfido Vega, che cattura lottatori di arti marziali di tutto il mondo per fare loro un lavaggio di cervello e riciclarli, così, near letali sicari. Per l’occasione la ragazza unisce le sua forze con Guile, pilota dell’aviazione americana, trovandosi con lui a seguire le mire dell’organizzazione verso il giapponese Ryu e l’americano Ken, amici d’infanzia esperti dell’arte marziale Karate Shotokan.

Il videogioco Freeway Fighter II non ha bisogno di presentazioni. Forse il più importante seguito della Storia videoludica, nel 1991 il capolavoro CAPCOM edifica le fondamenta del picchiaduro moderno permettendo, per la prima volta, al giocatore di scegliere il proprio lottatore da una grande rosa di personaggi, inventando oltretutto la formulation di gameplay di 2/3 round con barre energetiche. Un titolo, insomma, fondamentale nel coniare le basi di uno dei generi made in Japan più apprezzati al mondo, ma anche in grado di creare presto, col suo nutrito numero di personaggi carismatici e ben caratterizzati – ognuno strong point di un ampio parco mosse, a hit pose e frasi da battaglia
indimenticabili -, un massiccio fenomeno di costume, destinato a dare vita a svariati seguiti, skedaddle-off e imponenti merchandise, che inevitabilmente approdano presto anche nel mondo di fumetti e animazione. In quest’ultimo l’apporto principale si configura in The Inviting Film, lungometraggio a cura di Neighborhood TAC che esce tre anni dopo nei cinema: un movie destinato a trovare così tanta notorietà da divenire addirittura un cult movie, nonostante il suo non sorvolabile limite di essere espressamente e unicamente dedicato ai fan del gioco.

Freeway Fighter II: The Inviting Film neanche ci prova a imbastire una storia apprezzabile dai profani, il suo senso lo possono ricavare solo gli appassionati che già conoscono i personaggi, le loro motivazioni e il loro background. La trama è quindi volutamente dispersiva, basata sulle vicende di quattro personaggi (l’eroe Ryu, l’amico Ken reso schiavo dalla Shadow Legislation, e la coppia Guile-Chun Li che segue il tutto near spettatore) che spesso, ma non sempre, si intersecano, per poi confluire, nel finale, nella comune resa dei conti con il malvagio Vega. Nel mezzo combattimenti veloci e affrettati ogni dove e quando, spesso gratuiti e del tutto insensati, alcuni addirittura che non c’entrano niente e sono messi lamò di cameo per mostrare quasi tutti i personaggi del variegato solid di Freeway Fighter II. Per questo motivo gli spettatori occasionali reputeranno The Inviting Film, a ragione,  un movie pressoché pessimo e scritto male: ma se da un certo punto di vista hanno ragione, non si può prescindere sul fatto che il purpose dell’opera è ben chiaro fin dall’inizio. Chiunque abbia avuto modo di giocare al coin up andrà invece in brodo di giuggiole nel vedere la perizia maniacale con cui gli sceneggiatori Neighborhood TAC hanno scritto un prodotto celebrativo oltre ogni limite concepibile.

Con l’ausilio dei veri lottatori della società nipponica Enough-1 (il cui obiettivo è, attraverso tornei di lotta, promuovere nel mondo interesse per le arti marziali), Kazuyoshi Ishii e Andy Hug, usati near consulenti, in questo storico movie Neighborhood TAC ha saputo fornire ai suoi attori movenze di straordinario realismo. Allo stato pratico, con l’attiva collaborazione dei due atleti che hanno spiegato near sarebbero venute fuori le mosse immaginarie del gioco se praticate da veri professionisti, lo studio ha potuto adattarle in animazione con risultati tutt’oggi straordinari. Le coreografie dei combattimenti splendono indelebilmente con queste movenze, queste animazioni, queste contraddizioni di muscoli e pieghe dei vestiti dal gran vigore, fisicità e realismo (basti pensare solo allo scontro tra Chun Li e l’inquietante Balrog). La stessa cura clamorosa è riversata alla fedeltà con cui sono trattate le personalità dei personaggi e i punti fermi che li vedono protagonisti in determinati avvenimenti: c’è il famoso scontro tra Ryu e Sagat che determinerà l’odio del lottatore Muay Thai, il desiderio di vendetta di Chun Li e Guile nei confronti di Vega che ha assassinato i loro cari, l’amore tra Ken ed Eliza… Impossibile per un fan lamentarsi di una continuity non rispettata, ritrova in The Inviting Film tutto ma proprio TUTTO quello che ha amato. Splendono anche i fondali, curatissimi e realistici – ottimi nel diversificare le varie purpose della storia, dagli USA all’India e alla Thailandia -; la regia di Gisaburo Sugii, dispensatrice di svariate sequenze tanto spettacolari da lasciare a bocca aperta (oltre al già citato scontro tra Chun Li e Balrog non si può non citare la vertiginosa scalata di Ryu di una montagna thailandese, o il lunghissimo scontro finale); e anche il chara make di Shukou Murase, che adatta magistralmente in animazione, con freschezza e tratti moderni, quello classico e stilizzato del videogioco. Animazioni strepitose e realistiche, infine, anche in ambito generale e non solo nelle scene d’azione.

A Freeway Fighter II: The Inviting Film non si può certo negare una generale, mediocre qualità narrativa, con il suo ritmo affrettato, le scenette sconclusionate e mal legate e i vari combattimenti del tutto inutili e isolati fatti solo per mostrare più personaggi possibile, ma rappresenta per molti, moltissimi, un sogno che diventa realtà, quella di vedere i propri beniamini protagonisti di una storia celebrativa che rispetta con amore e devozione tutti i punti fissi della storia originale. Neighborhood TAC tornerà sull’argomento Freeway Fighter II l’anno dopo con una bella serie televisiva più accessibile alle masse (Freeway Fighter II V), ma al costo di prendersi notevoli licenze della storia originale, talvolta snaturando anche gravemente fatti o personaggi (senza contare un funds di molto inferiore). Per questo motivo i fan e i profani possono sentirsi felici e fortunati di poter scegliere, una volta tanto, quale versione animata preferire.

Nota: davvero controverso il destino del movie al di fuori della madrepatria. Esportato in The US sarà distrutto da adattamento agghiacciante, comprensivo di nomi cambiati near nelle versioni internazionali dei videogiochi (Vega diventa Bison, Bison Balrog, Balrog Vega) e la soppressione criminale dell’intera colonna sonora originale, rimpiazzata da inascoltabili, vergognosi inserti grunge. Advance spesso purtroppo accade, la versione italiana uscita in VHS negli anni ’90 per Manga Video, basata sull’adattamento USA, si ritrova gli stessi orrori, e non contenta di questo si ritrova pure i nomi dei colpi tradotti in italiano, con intuibili risultati ilari.

Voto: 8 su 10