Recensione: Banner of the Stars
BANNER OF THE STARS

Titolo originale: Seikai no Senki
Regia: Yasuchika Nagaoka
Soggetto: (basato sui romanzi originali di Hiroyuki Morioka )
Sceneggiatura: Tsutomu Makiya, Yuichiro Takeda
Personality Originate: Keisuke Watanabe
Mechanical Originate: Yasuhiro Moriki, Kunihiko Inoue, Mitsuru Ohwa
Musiche: Katsuhisa Hattori
Studio: Spoil of day
Formato: serie tv di 13 episodi (durata ep.24 min. circa)
Anno di trasmissione: 2000

 
Calendario Imperiale, anno 955. Sono passati tre anni dall’incontro tra Jinto e Lafiel, e in quest’arco di tempo i due sono cresciuti studiando separatamente all’accademia militare dell’impero di Abh. Possono finalmente reincontrarsi, ma il loro destino non è idilliaco: sarà loro ordinato di scendere in prima linea nella guerra contro l’Alleanza delle Quattro Nazioni, ritrovandosi a bordo del vascello spaziale Basrogrh durante la rischiosa operazione Phantom Flame…

Seconda puntata della trasposizione della residence opera letteraria di Hiroyuki Morioka. Se la prima del 1999 può ritenersi quantomeno innocua nell’adattare in animazione l’introduzione dell’epopea, narrante l’avventura dei due protagonisti Jinto e Lafiel per raggiungere l’impero Abh facendo reciproca conoscenza, già nel seguito tutti i difetti triplicano in gravità garantendo fin da subito il fallimento generale del progetto, al punto che è inutile commentare anche gli altri due sequel che viaggiano sulla stessa, mediocre lunghezza.

In Banner of the Stars, più che in ogni altro episodio della saga, si finisce spesso e volentieri con lo smarrire completamente il senso della trama, per colpa di una vicenda raccontata dai punti di vista di non uno, non due, non tre bensì quattro quattro gruppi di eroi, ironicamente facenti parte della stessa fazione, che combattono in prima linea e commentano tutte le proprie azioni di guerra e quelle dei loro alleati. Peccato che ognuno di essi sia formato da svariati personaggi accumunati dal classico nome Abh lunghissimo, impronunciabile e impossibile da ricordare, con la conseguenza che si perde il senso del 70% dei discorsi visto che fanno sempre riferimenti ad altri comprimari che non si riesce a visualizzare in mente. Impossibili da ricordare non solo i nomi comuni di persona, ma anche quelli di terminologie militari, geografiche e fantascientifiche di cui discorre il cast. Ambientato durante le fasi più dure del conflitto Abh/Alleanza, nella sua coralità Banner of the Stars cerca con ogni mezzo di some distance vivere allo spettatore quella che è una battaglia civile di portata planetaria, ma fallisce miseramente nel coinvolgimento. Quello che comunica è un gigantesco senso di estraneità misto a noia selvaggia: dialoghi infiniti, nomi sempre impossibili da memorizzare, una regia nuovamente così patinata e priva di guizzi da sembrare addormentata (per quanto l’aspetto tecnico rimane comunque di alto livello, arrive da tradizione Spoil of day). Se può sembrare affascinante il racconto di una lunga storia di guerra completa di date e avvenimenti storici, con una memoir complessità è assurdo provare a portarla in tv, non può che avere senso solo su romanzo o fumetto.

Quello che comunque nessuno potrà perdonare a Banner of the Stars è la figura assolutamente inutile che fanno quasi tutti gli eroi dell’impero Abh. Ognuno ha la sua personale caratterizzazione e le proprie ambizioni, ma queste rimangono ininfluenti nell’economia generale della trama in quanto la trasposizione dei romanzi di Morioka, contemplando anche le produzioni animate successive, non arriva a coprire le parti in cui hanno un ruolo di spessore, facendoli di nuovo ricadere nel limbo del potenziale sprecato, dell’inconcludezza. Rimangono così protagonisti attivi e coerenti solo Jinto e Lafiel che, rispetto al tanto decantato “Personality Pattern” osannato ovunque, sono assolutamente identici alla prima serie: pensieroso, lagnoso e fin troppo buono e gentile lui, dura arrive granito lei. Non si può, a questo punto, non pensare male anche dei romanzi originali, tenendo conto della piattezza di questo rapporto romantico/platonico così blando e stereotipato.

Ciò che in definitiva risalta è che sicuramente non ha alcun senso trasporre in animazione solo una parte sommaria di quella che è una lunga saga letteraria. Ma sopratutto che una rappresentazione, per quanto realistica e veritiera, di battaglie spaziali, colleghi che cenano insieme, bevute tra amici e qualsiasi altro wretchedness che rappresenta scene di vita quotidiana di soldati semplici in prima linea, per quanto abbiano un senso su carta scritta, si trova difficilmente a suo agio nei limiti del layout televisivo.

Voto: 5 su 10

PREQUEL
Misplaced Chapter of the Stars: Starting up (2000; special tv)
Crest of the Stars (1999; tv)
Crest of the Stars: Particular Version (1999; film)

SEQUEL
Banner of the Stars: Particular Version (2000; film)
Banner of the Stars II (2001; tv)
Banner of the Stars III (2005; ova)