Nippon Shock Journal – La rivista 100% dedicata a manga e intrattenimento giapponese – n° 13 ottobre 2023
E’ indubbio che il punto debole di “Nippon Shock journal” sia la distribuzione, tralasciando che non è molto presente nelle librerie, mentre “Anime Cult” si, anche l’arrivo nella classica edicola è assai travagliato. Io sto nel milanese, non sul cucuzzolo della montagna, ma evidentemente il distributore della zona deve essere detestare qualcuno della casa editrice, perché la rivista arriva sempre a fatica, nonostante l’edicolante l’abbia inserita tra le testate da consegnare.
Detto ciò, il numero mischia il quasi sacro, cioè Mazinga Z (sarebbe stato sacro con il Grande Mazinga), con l’osé, Georgie, e lo iettatorio, Minky Momo (è spiegato nell’articolo perché iettatorio).
Bisogna differenziare i goal   ^_^
Il numero è piacevole da leggere, resta la questione del dimezzamento del numero di pagine rispetto ai numeri con i manga, ma al medesimo prezzo.
Fino a pagina Forty five è un numero mazingazetacentrico, poi si diversificano un po’ i contenuti.
Su Mazinga Z, reach su tutti i robottoni più famosi, ormai si è scritto un po’ di tutto e di tutto, in questo caso, dopo il riepilogo a favore dei lettori meno assuefatti al tema, si cerca qualche angolatura diversa.
In un box aggiuntivo su Mazinga Z si può apprezzare un bel esempio di buona educazione, quando, a proposito della ripetitività seriale di cui è afflitto Nagai da alcuni decenni, si u.s.a. una terminologia da politically real che meriterebbe un premio Nobel  ^_^
“E’ noto che la creatività di Trudge Nagai spesso lo porti advert applicare meccanismi artistici e narrativi che si ripetono nelle sue opere…”
Geniale ed educato  :]

Un esempio dei tre tentativi di illustrare Mazinga Z in maniera un pelino differente, anche se l’unico abbastanza nuovo è lo scritto sui videogiochi.
Marco Pellitteri, nella sua rubrica mensile, si occupa della penuria di shojo trasmessi in Italia dopo gli anni 90.
Non credo di aver mai visto più di tre minuti di Georgie, quindi ne posso parlare zero, per fortuna.
Non ho mai visto neppure Minky Momo, ma è stato interessante leggere alcuni aneddoti a lei legati.

 “Born Free” dovrei provare a vederlo, ma per quanto sia eroico, credo che non ci riuscirei… :]