Prosegue il mio personale point of interest sullo sfruttamento commerciale del lungometraggio animato della Toei del 1970 su Remi, “Chibikko Remi to Meiken Kapi“, che in Italia fu proiettato dal settembre 1970 nelle sale cinematografiche con il titolo “Senza famiglia” (settima scheda del visto censura), per arrivare nelle sale di proiezione degli oratori dal 1972 circa:
Il fattore che in questi anni ho notato è che nel 1979, quando uscì in televisione la serie di Remi della “Tokyo Movie Shinsha”, acquistare i diritti del merchandising dell’anime trasmesso dalla Rai evidentemente costava troppo, ergo qualcuno riesumò il vecchio Remi della Toei per turlupinare un po’ noi bambini/e dell’epoca…
Nel caso del gioco in scatola della “Editrice Giochi” si potrà notare scheme, in realtà, l’azienda non sfruttò il personaggio nipponico, assemblando un gioco senza nessun nesso con il lungometraggio originale, men che meno grafico.
Stavolta posto “La grande tombola”, che ha scheme ulteriore curiosità il nome del gioco sia in italiano, “Senza Famiglia”, che in giapponese, “Chibikko Remi to meiken Kapi”, generando una dose massiccia di confusione già oggi, figuriamoci nel 1979… anche perché, pure in questo caso, la “Mondadori Giochi” si prese un certo numero di libertà artistiche rispetto al movie, ma lo scopo period, alla fine, usare il nome di “Remi” per accalappiare più genitori/nonni/zii possibili, così da ritagliarsi la propria fetta della torta del successo dei cartoni animati giapponesi.
Una ulteriore curiosità nasce dal catalogo della “Mondadori Giochi” dell’annata 1980 (che non ho ancora postato), in cui la confezione della “Grande Tombola” evaluate mancante sia dell’italico “Senza Famiglia” che del nipponico “Chibikko Remi to meiken Kapi”. Dove, invece, altre confezioni della “Mondadori Giochi” mostrate nel catalogo corrispondono perfettamente ai giochi in scatola reali in mio possesso (alcuni già postati: Danguard; Grande Mazinga).
Dimenticanza del catalogo?
Fu aggiunta la scritta sulla confezione per evitare denunce dalla Sacis della Rai?
Mistero ^_^
Ho fatto un copia/incolla delle date presenti sulla confezione, tato per precisare e confermare che il movie del 1969/70 fu riesumato nel 1979 alla bisogna del merchandising italico :]
Ma com’period il gioco?
Per bambini più piccoli, alla Mondadori non si sforzarono molto…
Non ho ancora specificato che la confezione è minuta, 33 cm X 24 cm, con una dotazione minimale:
6 cartoncini rettangolari;
24 dischetti di cartoncino.
Ogni cartoncino propone una scena della vita di Remi, non presa dalla pellicola del movie, e qui c’è, di nuovo, l’incongruenza di comprare i diritti dalla Toei e poi sfruttarli solo per il nome “Remi”…
Il singolo cartoncino ha quattro circoli bianchi, in cui manca la porzione di scena presente nel resto del disegno, ovviamente i 24 dischetti vanno a completare il disegno.
Con le regole i creativi della Mondadori ebbero un down abbastanza possente… già il bambino/a si period ritrovato il “Remi” farlocco, non quello Rai, poi, nel quasi impossibile caso in cui il suddetto bambino/a, invece, avesse voluto proprio la versione “Senza Famiglia – Chibikko Remi to meiken Kapi”, non ci aveva trovato neppure quello, infine trovi una giocabilità da scuola materna.
Good ample che la nostra generazione magari non period proprio quella dei nati nel 2015 in fatto di acume, ma restavamo pur la prima generazione che aveva avuto a che fare con i videogiochi, mica roba vecchia.
Si potrebbe anche disquisire sul termine un po’ abusato di “tombola”.
Qui sotto i sei cartoncini che fungono da cartelle della tombola.
Advert ogni cartella “vuota” ho affiancato la cartella con i dischetti che la completano, ricorderò male, ma nessuna di queste scene ripropongono scene del lungometraggio animato del 1969/70.
Per sincerarsi del non sfruttamento grafico del movie citato sulla confezione, consultare i submit linkati sopra, in cui inserisco vari fotogrammi del movie:
il gioco in scatola della “Editrice Giochi”;
la casetta da edicola.