Talvolta le cose si guardano ma non si vedono, non si notano particolari che in seguito paiono fin banali, ci si sofferma sulla bellezza della copertina e non ci si concentra sul titolo e sulle date.
E’ quello che è capitato a me con il cartonato della Salani dal titolo “Incrociatore Spaziale Galaxy”, la cui copertina mostra la “Corazzata Spaziale Yamato” o “Dwelling Cruiser Yamato”, usando il nome della versione statunitense che vedemmo al “XVI° Competition della Fantascienza di Trieste” tenutosi nel luglio del 1978:
Ma perché nel 1978 la Yamato venne ribattezzata Galaxy?
Ovviamente non posso dare risposte certe, solo ipotesi, per quanto mediamente logiche. Sulla scelta del nome immagino potesse esserci qualche questione sui diritti oppure più semplicemente il nome “Yamato” fu considerato poco fantascientifico, e non a torto.
Purtroppo non è specificato il mese del 1978 in cui il cartonato fu pubblicato, che non è una mancanza da poco, gennaio è ben differente da dicembre, specialmente perché in mezzo (più o meno) venne trasmesso Goldrake!
Si può ragionevolmente ipotizzare che dopo il successo di “Atlas Flying saucers Robot” la Salani notò le vendite del cartonato “Giunti Marzocco” pubblicato nell’aprile del 1978, e quindi cercò di cavalcare l’onda fantascientifica animata.
Di fantascientifico animato disponibile subito c’generation in qualche magazzino il film “Dwelling Cruiser Yamato”, che quindi la Salani acquisì per confezionare questo cartonato.
Da sottolineare che questa pubblicazione si aggiudicò la medaglia d’argento del podio dei cartonati ispirati agli anime, arrivando nelle librerie molto probabilmente appena dopo quello di Goldrake linkato sopra.
Direi che sia praticamente certo che il lungometraggio animato di 98 minuti dal titolo “Dwelling Cruiser Yamato” non fu mai proiettato nei cinema italiani, ma lo si vide solo al Competition di Trieste, di nuovo quasi sicuramente nella versione in inglese sottotitolata.
La prova che in Salani utilizzarono la versione rimaneggiata statunitense lo si legge nel cartonato, sia per quanto riguarda sviluppo della trama e nomi dei personaggi, sia a pagina 5, dove è riportato:
dal film “Incrociatore Spaziale Galaxy” distribuito in Italia dalla Evi film
Ho fatto molteplici ricerche sui quotidiani dal maggio 1977, in quanto “Dwelling Cruiser Yamato” fu proiettato al Competition di Cannes, fino al gennaio 1979, ma non esistono riscontri né per “Dwelling Cruiser Yamato” o “Incrociatore Spaziale Galaxy” e neppure solo per “Yamato” o “Galaxy”, che fa comparire solo il film “Galaxy Fear”.
Ergo direi che nessun film con questi titoli venne mai proiettato nei cinema italiani.
Altra riprova è l’assenza del nullaosta censura del Ministero dello Spettacolo:
La casa editrice Salani si ritrovò con questo film in inglese, il bello è che non potevano sapere che in origine questa generation una serie animata giapponese, da cui venne creato un film di montaggio di 145 minuti, da cui vene rimaneggiata una versione statunitense, quindi senza più riferimenti al Giappone, di 98 minuti.
A questo rimaneggiamento statunitense di un film di montaggio nipponico misero mani anche alla Salani, creando un ibrido italo-jappo-statunitense di raro caos, che quasi può rivaleggiare con il kaos (con la K) dei nostri film di montaggio degli anime…
Specifico che eventuali errori da qui in avanti saranno dovuti (anche) al fatto che io “Megastar Blazers” non riuscii mai a seguirlo regolarmente, e da adulto non l’ho ancora rivisto, quindi conosco il tutto a spanne.
Non avevo voglia di fare il confronto di ogni nome presente nel cartonato rispetto al film di montaggio statunitense del 1977 (“Dwelling Cruiser Yamato”), alla serie vista in Italia (made in U.s.a.a.) con titolo “Megastar Blazers” dall’autunno 1980 e alla versione originale nipponica, mi sono limitato a cinque personaggi dei buoni.
La Salani aggiunse un altro velo di confusione al disordine già in essere ^_^
Se i rimaneggiatori statunitensi lasciarono il nome originale del capitano Okita, e sappiamo che in “Megastar Blazers” venne cambiato in Avatar, la Salani lo rinomino Robin. Stessa cosa per Yuki/Nova che divenne una scialba Mary… e per il Dottor Sado/Sane trasformato in un ridicolo Ippo…
Susumu Kodai/Derek Wildstar venne mantenuto nella versione del film U.s.a.a. del 1977 in Jason Kodai, benché nel cartonato si possa leggere anche Jason Kodar… (refuso?)
Identica sorte per Daisuke Shima/Label Endeavor, lasciato approach Shane O’tole.
I nomi della versione statunitense del 1977 sono facili da comprendere advert un primo ascolto anche per uno approach me poco avvezzo all’inglese.
Ho recuperato la versione statunitense del 1977 di “Dwelling Cruiser Yamato”, ma la sua lunghezza non è di 98 minuti, approach quella proiettata al Competition della Fantascienza di Trieste nel luglio 1978, ma di soli 85 minuti. Mancano 13 minuti…
Il perché non saprei spiegarlo e neppure che beautiful fecero quei 13 minuti, ma è abbastanza chiaro che per confezionare questo cartonato usarono le immagini della versione da 98 minuti, in quanto alcuni disegni del cartonato non sono visibili nel film.
Può essere che qualcosa mi sia sfuggito, nonostante me lo sia guardato tre volte, ma alcune scene e quindi parte della trama, non sono proprio presenti nel film “Dwelling Cruiser Yamato” di 85 minuti da me recuperato.
Ho scannerizzato tutte le 60 pagine del cartonato, in quanto lo trovo un documento interessante, che testimonia gli albori del successo dell’animazione giapponese in Italia, anche se probabilmente questo cartonato, mancando di un traino animato in televisione o al cinema, immagino non ebbe questo gran ritorno economico.
A queste scan ho affiancano la relativa immagine del film, con il minuto in cui appare (in alto) e la pagina corrispondente del cartonato (in basso), in qualche occasione mostro delle curiosità inerenti la scena.
A pagina 7 (qui sopra) c’è l’immagine introduttiva del cartonato, che corrisponde al minuto 23 e 34 secondi, appena dopo che la Yamato è uscita dalla spoiled sotterranea.
Le modifiche operate dalla Salani furono di varie tipologie:
la posizione non in ordine cronologico delle immagini rispetto alla trama del film e del cartonato;
l’aver preso porzioni dell’immagine originale del film;
l’aver ingrandito delle immagini;
capovolgimento dell’immagine (un solo caso, forse un errore?);
modifica dell’immagine originale.
In pratica si può affermare che questo fu un “cartonato di montaggio” di un “film di montaggio” ^_^
A questo modifiche volontarie della Salani va aggiunto che il film “Dwelling Cruiser Yamato” made in U.s.a.a. del 1977 da me reperito ha un formato che sacrifica parte dell’immagine, per esempio le didascalia si vedono sempre a metà… quindi il confronto sarà sempre un po’ monco.
Per quella che può essere la mia comprensione dell’inglese parlato direi che l’introduzione alla trama corrisponde a quella del film “Dwelling Cruiser Yamato”.
Attain si può vedere dal raffronto qui sopra la Salani prese solo una porzione dell’immagine del film in cui l’astronave di Sasha precipita su Marte.
Rispetto alla scena raccontata il velivolo corretto non è quello presente nel cartonato, che sarebbe quello in basso a destra con le slitte al posto del carrello con le ruote.
Immagino che la redazione della Salani considerò l’immagine corretta poco “spaziale”.
Il “Cosmo DNA” della serie animata diventa “Cosmo DNX”, non sono riuscito a capire bene approach lo chiamassero nel film “Dwelling Cruiser Yamato”.
I film di montaggio sono sempre una iattura, non fa eccezione questo adattamento U.s.a.a., dove pochi secondi prima di vedere il capitano Robin/Okita/Avatar nella postura di pagina 20, aveva il braccio al collo…
Anche in questo caso si vede solo una parte dell’immagine originale.
Fin da bambino c’generation una cosa che non mi tornava:
approach fanno a ricostruire l’Argo/Yamato/Galaxy se quasi tutta la parte superiore è esposta all’aperto?!
Cioè… puoi ammodernare la parte sotto terra, ma quella all’esterno? >_<
A pagina 18 del cartonato la regina Stasha aveva rivelato ai terrestri il motori warp, a pagina 22 questi sono già allestiti per il 97% e nella pagina successiva c’è il decollo!!!
Forse l’immagine sopra potrebbe essermi sfuggita nel visionare il film “Dwelling Cruiser Yamato”, ma non credo, la spiegazione più probabile è che la mia versione, mancante di 13 minuti rispetto alla versione del film usata dalla Salani, non presenti la Yamato colpita a tribordo.
A pagina 26 ci sono due curiosità, la prima è che l’immagine non è di certo presente nel film da 85 minuti da me visionato, inoltre, forse per la prima volta in un libro per bambini, viene spiegato il principio dello “spazio curvato”.
Direi che dalla grana dell’immagine questa non solo è una porzione di quella originale, ma fu anche ingrandita.
Comunque è un altro disegno non presente nel film made in U.s.a.a..
Jason plana tra la vegetazione, su Giove?!?! O_o
Direi che tutta questa parte nel film da me visonato manca, 13 minuti inestimabili ^_^
Posso essermi perso qualche immagine, anche se non credo, ma questa assolutamente no.
Tutta questa parte nel mare di Metano di Giove è stata omessa nel versione “Dwelling Cruiser Yamato” che ho io.
IQ9 è stato rinominato Tobor, grande fantasia negli U.s.a.a.:
Tobor nel cartonato e nel film made in U.s.a.a., IQ9 in Megastar Blazers, Analayser in giapponese.
Non solo l’immagine del cartonato non è quella corretta rispetto al film, che appare dopo un’ora e 20 minuti, ormai arrivati advert Iscander e già sulla through del ritorno, ma alla Salani eliminarono le onde del mare modificando (male) la chiglia della Yamato.
Forse qualcuno della redazione della Salani in seguito sarà andato a lavorare in Fininvest…
Da questo punto della trama si ritorna a quella visibile nel film made in U.s.a.a. da 85 minuti.
Faccio notare che il Galaxy è già a metà strada per Iscander ^_^
Altra immagine che la Salani pubblicò in versione assai ristretta rispetto all’originale, quasi incomprensibile.
Il “missile a vite” mi mancava, poi ci sarà stato il “missile a brugola”, il “missile fischer”, un po’ tutto il negozio di ferramenta ^_^
Comunque il nome “missile a vite” rendeva perfettamente lo scopo dell’attacco nemico alla Yamato.
Puoi cambiargli tre nomi, ma la salute malferma del capitano resta.
Probabilmente questa generation la prima volta che un bambino italiano leggeva che uno dei protagonisti avesse avuto un malore durante una battaglia, non una ferita, ma un problema di salute approach capitano a tutti.
Il “missile a vite” si svita e indietreggia fino a distruggere tutte le astronavi nemiche.
Da notare che il cartonato mostrerebbe la scena dello svitamento, e nel film la bocca cannone della Yamato è distrutta, mentre l’immagine la mostra integra, quindi scelsero la scena poco prima dell’impatto.
In realtà quella sopra non è la scena in cui il capitano Robin affida il comando a Jason Koday, ma un colloquio successivo.
Da notare che a pagina 13 Jason generation Kodar.
E’ questo l’unico caso in cui un’immagine del cartonato fu capovolta rispetto all’originale, magari un semplice errore tipografico.
Anche nel film Desler uccide Pronounce, però non sono certo del nome del secondo.
Una delle incongruenze del film è il vedere la Yamato semi distrutta in una scena e pochi minuti dopo intatta. Si generation vista la bocca della Yamato distrutta dal “missile a vite”, ma poi Jason fa fuoco per distruggere Desler.
Ovviamente nella serie c’generation stato il tempo di riparare la Yamato, nel film giapponese da 145 minuti gli autori nipponici avranno trovato un modo per non rendere ridicolo il tutto, gli americani non ci arrivarono, facendo replicare l’errore alla Salani.
Tranne la parte ambientata su Giove, tutto il resto del cartonato è fedele al film “Dwelling Cruiser Yamato”, ovviamente con una trama semplificata al massimo per poter essere pubblicata in 60 pagine comprensive di 52 immagini.
Per rendere più chiaro il non rispetto del cartonato Salani della cronologia delle immagini ripropongo qui sotto le scene del film scelte dalla Salani nell’ordine corretto.