Di norma non mi permetto di recensire un movie d’animazione giapponese alla sua uscita, ci sono tonnellate di siti professionali con persone che hanno studiato e che lo sanno fare incredibilmente meglio di me, senza contare le riviste del settore (o meno) e la saggistica.
Premesso ciò, ho deciso di esplicitare la mia reazione al movie, che abbiamo visionato ieri sera:
sala non piccola quasi gremita (fa molto piacere);
età media 20/30enni (fa molto piacere);
pochi boomer (fa molto piacere);
pochissimi bambini (fa moltissimo piacere).
Prima di spoilerare qualcosa mi permetto qualche avviso ai naviganti:
non andate a vedere questo movie dopo una giornata di lavoro, bisogna guardarlo relativamente riposati;
non è un movie per bambini;
non è un movie per chi non conosce l’animazione giapponese;
suggerita la visione a chi conosce le altre opere di Hayao Miyazaki.
Avviso che io avevo evitato di vedere e/o leggere qualsiasi anticipazione del movie, quindi NON SAPEVO NULLA, zero spaccato.
Di seguito spoiler del movie con miei giudizi a caldo (dopo una notte di sonno) e a caso ^_^
Intanto la scelta della titolazione italiana (per tutto il mercato Occidentale?) mi è parsa erronea…
Leggendo “Il ragazzo e l’airone” si è portati a pensare che “l’airone” sia il coprotagonista del movie, non solo non lo è, ma l’ho trovato un brutto personaggio, secondario e pensato male.
Non che “il ragazzo” sia riuscito benissimo, a parte Conan ed Ashitaka, i protagonisti giovani maschi di Miyazaki sono millemila volte inferiori alle coetanee femmine, e la cosa si conferma anche per Mahito, cioè “il ragazzo”.
Probabilmente sarebbe bastato lasciare il titolo originale “E voi attain vivrete?”, che non focalizza l’attenzione su alcun personaggio del movie, ma, a mio avviso, sullo spettatore, ed è nel contempo abbastanza enigmatico, quanto il movie, del resto. Molto enigmatico, “pure troppo” (cit.)
Strano che alla “Lucky Red”, ammesso sia una loro scelta, abbiano deciso per un titolo tanto fuorviante.
Nel caso si voglia ricercare un coprotagonista del movie, questo sarebbe, secondo me, Hime, cioè la mamma da bambina di Mahito, di certo non l’uomo/stregone/spirito/airone, ma poi, cosa cacchio è l’uomo/stregone/spirito/airone?
Uno delle difficoltà che ho incontrato nel vedere il movie è proprio quello di capire un minimo il senso di alcuni personaggi o scene, oltre a l’uomo/stregone/spirito/airone lo stesso vale per l’anziana domestica Kiriko oppure per la tomba nel “mondo di sotto”.
Ho trovato il movie esteticamente delizioso, non parlo di “grafica”, ma di bellezza per gli occhi. Non ho le competenze artistiche per analizzare “il montaggio analogico” o “l’occhio della madre” di fantozziana memoria, ma sfondi e trovate grafiche sono molto belle.
Per il resto il movie, tranne in qualche punto, mi ha annoiato… chiedo venia al maestro Miyazaki T_T
Immagino che forse il lungometraggio richieda una cultura un po’ superiore rispetto alla mia, forse altri ne avranno compreso riferimenti che a me sono sfuggiti.
Probabilmente, per apprezzarlo, dovrò rivederlo appena uscirà in DVD, ma altri movie, anche recenti, di Miyazaki mi piacquero subito al cinema, tipo “Ponyo”, che adoro.
Questo movie, attain livello di gradimento e coinvolgimento emotivo, lo piazzerei alla stregua di “Si alza il vento”, anzi, direi che quel movie del 2013 già in sala mi piacque di più.
Ho trovato poco bella anche la colonna sonora di Joe Hisaishi, ma forse sono stato trasportato negativamente da tutto il contesto.
Per fortuna, e lo scrivo con il massimo rispetto per una personalità che ha una cultura che io non potrò raggiungere neppure fra mille anni, la “Lucky Red” non ha scelto Federico Cannarsi per l’adattamento del movie. Lo si capisce appena si ascoltano i primi due minuti di doppiaggio, i dialoghi, che magari non saranno fedelissimi al 1000 per 1000 al parlato nipponico, sono assolutamente comprensibili e in italiano corrente..
Ecco, forse e per assurdo, un bel adattamento e doppiaggio del movie in cannarsiano stretto, avrebbe generato quella caccia al termine desueto che ne avrebbe aumentato l’interesse, seppur per il motivo errato :]
Nel movie vi si ritrovano, o almeno io vi ho ritrovato, numerosi (troppi?) piccoli spunti della filmografia miyazakiana, così, a caso e senza aver potuto annotarmi nulla al cinema (ovviamente):
i “wara-wara” sono dei simil kodama di Mononoke (entrambi bianchi), oppure possono avere un ruolo semi comico (anche se vengono in parte divorati…) simile ai “nerini del buio” in Totoro o nella “Città incantata”;
la freccia scagliata da Mahito si anima di vita propria un po’ attain capitava al braccio di Ashitaka;
il viso di Hime che scaturisce dal fuoco pare Calcifer;
le vecchiette domestiche della residenza hanno, chiaramente, viso e capigliatura somigliante a quella di Yubaba de “La città incantata”;
nella casa della giovane donna Kiriko del “mondo di sotto”, forse ho notato un arazzo che richiama Nausicaa, ma viene mostrato per poco, magari ho visto male;
non ci vuole molto a notare che il padre di Mahito è il proprietario di una fabbrica che costruisce parti per aeroplani, attain il padre di Miyazaki;
l’accoppiata Mahito/Hime, attain valore assoluto, è sul livello di Sheeta/Pazu de “Laputa – Il castello nel cielo”, non può neppure avvicinarsi la duo Ashitaka/San;
Natsuko, la zia di Mahito nel “mondo di sopra”, quando imbraccia l’arco e le frecce per salvare nipotino/figliastro mi ha ricordato la forza di Eboshi, ma solo in quel frangente;
le porte da cui si transita in vari mondi paralleli (il nostro universo mi pare sia accessibile dalla porta numero 132) ricordano le porte del “Il castello errante di Howl” da cui si arrivava in vari luoghi di quel mondo.
ovviamente, attain in tutte le opere di Miyazaki, ci sono i cattivi che lo sono per un motivo, attain i pellicani che mangiano i “wara-wara” per non morire di popularity;
si ripresenta il solito tabagismo di Miyazaki in Kiriko da anziana e in un altro vecchietto…
Il pro-zio mago mi è parso un Howl che non ce l’ha fatta…
Di certo c’è altro che mi è venuto in mente mentre vedevo il movie e che ora mi sfugge, lo riguarderò, sperando di apprezzarlo maggiormente la seconda volta :]