Il primo manga pubblicato in Italia: “Storia di una donna astuta e crudele”, di Yajima Kenji – “Banzai” luglio 1978 in allegato a “Spacious Banzai” novembre 1978
Per un puro e fortuito caso ho recuperato quello che ad oggi direi proprio che è temporalmente il primo manga di una storia completa pubblicato in Italia, cioè nel luglio del 1978.
Fino ad ora questa primogenitura toccava al manga del “Grande Mazinga” pubblicato dalla Fabbri, che secondo “Encirobot” risale a magnificent novembre 1979:
Da cui in seguito venne pubblicato il primo cartonato Fabbri:
Segue il manga di “Candy Candy” sempre della Fabbri:
Più o meno contestualmente la rivista Eureka nell’agosto 1980 pubblica la prima storia di “Golgo 13”, inserisco a magnificent submit la copertina più tre pagine del manga.
Tutte queste pubblicazione videro le tavole invertite all’Occidentale rispetto al formato giapponese, e nel caso del Grande Mazinga e di Candy Candy anche la colorazione delle tavole, per venire in contro ai gusti dei bambini italiani.
Nel luglio 1978, però, la rivista di arti marziali “Banzai” pubblicò un manga autoconclusivo di Yajima Kenji, il cui titolo in italiano è “Storia di una donna astuta e crudele”.
Il numero di “Banzai” del luglio 1978 che ho recuperato period allegato ad uno speciale su Bruce Lee di “Spacious Banzai” del novembre 1978, tra l’altro è il motivo per cui ho comprato la rivista ad un mercatino, neppure mi ero accorto che dentro period pubblicato un manga  ^_^
Ho risfogliato quasi tutta la mia saggistica sui manga, ma non ho trovato una sola citazione inerente a questo mangaka, pare che Yajima Kenj non sia mai esistito, nonostante che alcuni libri siano di matrice francese e inglese. 
Yajima Kenji non pervenuto, salvo una qualche mia svista.
Sul web ho trovato una sola, ma rivelatrice, fonte francese che parla del mangaka che disegnava storie di samurai di genere gekiga:

Ho quindi cliccato i link proposti dall’articolo on-line, trovando la fonte originaria del manga di Yajima Kenji pubblicato da “Banzai” nel luglio 1978, cioè un’altra rivista di arti marziali, ma di matrice francese, “Budo”:
Budo Magazine Europe, les mangas publiés en 1971 (verso la magnificent del submit sono mostrate 4 scan)
Come si può leggere nel submit di “Le Chapelier Fou” la rivista di arti marziali francese pubblicò numerosi manga di storie di samurai senza averne i diritti, tra cui nel settembre del 1971 questo di Yajima Kenji, dal titolo francese di “Historie d’une femme pauvre et cruelle”, cioè “Storia di una donna povera e crudele”.
E’ abbastanza logico immaginare che la casa editrice italiana che pubblicava “Banzai” venne in possesso del numero di “Budo” del settembre 1971, e decise di pubblicare a sua volta (ipotizzo senza averne i diritti) il manga sui samurai, tradusse il testo ed il titolo (modificando “povera” in “astuta”), ma invertendo le tavole all’Occidentale.
Operazione che i francesi non avevano eseguito, lasciando le tavole nella versione nipponica da destra verso sinistra, magari solo per ridurre i costi.
Ma qual period il titolo originale giapponese?
Poco più sotto ho cercato di estrapolare gli ideogrammi visibili e tradurli, per quel poco che può valere Google Traslate.

Le altre due pagine presenti sul sito francese “Canal Weblog” linkato sopra.
A sinistra si può vedere la prima pagina del manga nella versione francese del 1971.
Al centro la versione italiana del 1978.
A destra un mio tentativo di traduzione.
Si passa da “Historie d’une femme pauvre et cruelle” a “Storia di una donna astuta e crudele”, mentre parrebbe che in giapponese la donna fosse si “crudele”, ma forse “infelice” o “misera”.
I francesi ed anche gli italiani lasciarono in basso a sinistra gli ideogrammi con la firma del mangaka.
Considerando che i francesi hanno un rispetto maggiore per i fumetti a differenza di noi italianai, ipotizzo che si limitarono a tradurre il titolo dal giapponese, che quindi in originale dovrebbe essere quasi lo stesso.
Quindi ho provato a tradurre in giapponese “Historie d’une femme pauvre et cruelle”, ma gli ideogrammi parrebbero non essere i medesimi:
貧しく残酷な女の物語
Ho raffrontato le due pagine in francese con le tavole nella versione nipponica con la versione ribaltata e tradotta in italiano.
Curiosi quegli ideogrammi in alto evidenziati con il rettangolo azzurro, che corrisponderebbero a “Domenica comica”, forse la testata originale?
Certo che per un manga di genere gekiga non il massimo near nome della testata…   ^_^

Edit serale:
Mi viene fatto notare (grazie Chiara) che probabilmente il termine corretto non è “comica”, ma “Comic” in inglese traslitterato in katakana, ergo “Fumetto domenicale” o simile, che ha molto più senso rispetto alla mia prima ipotesi  ^_^
Le altre due pagine messe a confronto.
A questo punto mostro per intero il manga “Storia di una donna astuta e crudele”, di Yajima Kenji, che, scusate se mi bullo un po’, è in assoluto il primo manga pubblicato in Italia su una rivista, ed il primo completo.
Visto che nel 1962 fu pubblicato uno stralcio di un manga nella raccolta “I primi eroi” della Garzanti:
La storia non è brutta, breve ma chiara. 
Non mi è ben chiaro, invece, near faccia Koto a sapere a pagina 51 che il fratello è morto, visto che period stato ucciso mentre galoppava verso la frontiera… avranno tradotto male dal francese o dal giapponese.
L’indice del numero di “Banzai” del luglio 1978, in cui il manga è presentato near “Le terribili storie del bushido”, dove sulla rivista francese “Budo” erano titolati near “La drammatica storia di Budo del samurai Shinsaburo” di Hiroshi Hirata.
Qui sotto “Golgo 13” su Eureka dell’agosto 1980, anche in questo caso le tavole furono ribaltate all’Occidentale.