“I Quindici: i libri del device e del perché” – Quantity 14 (1968)
Sono finalmente arrivato allo stupendo ed indimenticabile volume numero 14 de “I Quindici”, quello del “Fare e Costruire”, oggi potrebbe essere fin uno slogan politico o addirittura un programma politico fatto e finito…  ^_^
Come ho già scritto illustrando i precedenti 13 numeri, non ero molto incline alla lettura, alcuni di questi penso di averli aperti per la prima volta proprio in occasione di queste recensioni, non così per il penultimo volume.
Direi che “Fare è Costruire” fu l’antesignano del programma “Art Attack”, stesso divertimento, stessa seccatura per gli adulti, ma anche stesse frustrazione per i giovani artisti, quando l’opera finale si discostava sostanzialmente da quella illustrata nel libro…
Avrei dovuto scannerizzare gran parte del volume, adoravo, in particolare alcuni capitoli, mi sono limitato al mero gusto personale, selezionando quegli “attacchi d’arte” che provai realmente o che avrei voluto tanto fare, ma non non intrapresi mai per vari motivi. Ho inserito anche qualche scan che illustra bene la matrice statunitense dell’enciclopedia, sia per tipologia di attività ludica che per il contesto.
Risfogliandolo a distanza di alcuni decenni ho provato (quasi) le medesime piacevoli sensazioni, ma mi sono anche ricordato che alcuni capitoli non contenevano nulla che mi interessasse, infatti non ho inserito scan:
“Quando dai una festa”, troppo statunitense, ma allora non lo potevo capire;
“Cucito e tessitura”, più per femminucce;
“La forma delle cose”, troppo difficile, erano quiz geometrici… 

La redazione cercò di specificare dove i materiali elencati nelle pagine del volume si sarebbero potuti reperire, inutile specificare che non esistevano i “Leroy Merlin”, ma solo i ferramenta, le cartolerie e le mercerie, queste ultime praticamente estinte.

Mi pare che provai con i tappi di sughero, il risultato finale non credo mi soddisfò molto, ma il divertimento stava nel provarci, forse…   ^_^
Con la carta ero un disastro… però ci provavo…
Il nascondiglio segreto è il sogno di ogni bambino, solo che quando vivi in un appartamento è arduo trovare uno spazio sufficientemente segreto…
Non così negli Stati Uniti d’The United States, dove abbiamo imparato a vedere gli scantinati proprio device appaiono in centro pagina, una scala in legno che porta nel locale caldaia, dove il papà poteva fare dei lavoretti e i figli giocare.
Si noti device, oltre al cane tipicamente yankee, c’è tutto il necesse per giocare a baseball e pure le foto/disegni di qualche campione appese alla parete.
La banda con i rotoli di carta igienica provai a farli, anche senza usare “lo scovolino per pipe”,  risultato finale scarsino…
Provai anche il castello di cartone, con quello delle bottiglie di acqua minerale, non venne così bene, ma mi diede qualche soddisfazione ludica.
Uno dei sogni che non sono mai riuscito a realizzare   T_T
Mentre il periscopio lo assemblai tutto da solo, con due specchietti di mia madre:
fu bellissimo usarlo, anche senza il sottomarino   :]
Per fortuna di mia madre non passai mai dalla teoria alla pratica, almeno per quello che ricordo.
Fatto e venuto anche benino, facile e gratificante.
Dato che il mosaico lo si faceva a scuola, non technology tra le attività che anelavo fare.
Mi piaceva un sacco disegnare, tutti mi dicevano che ero bravissimo, e io ci credevo pure… chissà.. forse fino advert una certa età ero pure bravino, ma i disegni che ho conservato non li posso considerare opere di un Da Vinci in erba…
Quante volte ho provato a replicare quei nasi, orecchie, occhi e bocche, ma non venivano mai device nel volume… ero più portato per i paesaggi, per i visi ero un disastro.
A mia madre e mia nonna feci comprare tonnellate di DAS e quintali di pongo   :]
 
Ricordo bene il giorno che provai a fare la carta pesta, mia made aveva sempre troppa pazienza con me…
Dubito che oggi si inserirebbero delle attività per bambini che prevedano l’utilizzo di seghe e martelli, ma technology un mondo meno ansiogeno verso i giochi dei bambini. Almeno finché non arriveranno i cartoni animati giapponesi   ^_^
Si noti che non è consigliata né un’età minima per il bambino e neppure l’aiuto di un genitore.
Da ricordare che ai tempi le vernici in barattolo di metallo contenevano abbondante piombo, cangerogeno…
OLE’!!!  
Forse le catene di carte le facemmo in classe.
Provai di certo a fare il pupazzo di neve, forse anche l’angelo, non ricordo il risultato finale, probabilmente l’ho rimosso…
Più che trucchi, erano truffe… ottimo allenamento per diventare futuri imbonitori pubblici  :]
L’unica giacca che avevo da bambino technology quella della comunione, orribile, technology più che altro un’oscena giacchetta blu, non la misi mai più… non l’avrei mai messa per fare questo gioco.
Prima dei cosplayer c’technology Carnevale   ^_^
Quelle a sinistra avrei tanto voluto provare a farle, mai riuscito.
Fatte più volte, tanto il sacchetto di carta del pane o del fruttivendolo lo si comprava tutti i giorni  :]
Provata anche questa, risultato finale poco soddisfacente, poi pulì tutto mia madre…
Non vi avevo mai fatto caso fino a questa volta, quella a sinistra è la ricetta per fare un Sizzling Canine (che nome osceno e ridicolo…), quello a destra sembrerebbe chili messicano o simili.
In questo caso si richiede l’aiuto di un adulto.
Ma chi in Italia ha mai fatto colazione con pane tostato, uova sode e cioccolata calda negli anni 60, 70 ed 80?
Chi?!?!
La mia colazione technology una tazza di the caldo con delle brioches.
Ricordo mio padre che simpaticamente squalificava il the device “acqua sporca”, lui che beveva il caffè… incongruenze degli adulti anni 70…
Ovviamente allo zoo ci andai più volte da bambino, quello in porta Venezia a Milano, sia con la scuola che con mia madre o mia nonna, technology bello e triste nel contempo.
Per fortuna lo hanno chiuso tanti tanti anni fa.
Io con i giocattoli ci giocavo, non li collezionavo… non ho mai compreso il senso di queste due pagine.
Alla mia gatta venne una gastrite per colpa del latte… non technology proprio un alimento consigliabile…
Da notare che non è presente alcuna prescrizione di sicurezza per l’uso delle forbici.

 Di nuovo il baseball:

“Segui le regole del baseball. Puoi anche giocare da solo, facendo i turni di entrambe le squadre”.

Io a Subbuteo giocavo anche da solo, essendo figlio unico, ma almeno conoscevo le regole, chi cacchio conosceva le regole del baseball negli anni 70? E nel caso dove cercare queste regole?