I MITICI FUMETTI: LEZIONI D’AMORE in…. IL SEGNO DELL’AMBIZIONE

Oggi lasciamo la “tastiera” a un nostro nuovo caro amico ISIDORO BRUNO che ci presenta un fumetto al quale lui stesso ha collaborato negli anni ’90 e che ha poi scansionato e offerto al blog…Nella presentazione ci racconta anche un po’ di “dietro le quinte” dell’episodio e alcune curiosità molto particolari, che faranno felici gli appassionati, cultori e nostalgici del genere…
Grazie Isidoro:

Questa storia breve di 68 tavole risalente al luglio del 1999, usci
reach supplemento al periodico LEZIONI D’AMORE. Racconta il
grande desiderio di un uomo, Arturo, sindaco di un piccolo paesino,
di ambire al tanto agognato salto di qualità che lo proietterebbe
verso le grandi vette del mondo politico. Arturo ha una moglie figa
molto più giovane di lui, Silvia, la quale cerca di essere fedele al
marito che non si può certo definire un bell’uomo . Duccio è invece un uomo affascinante, fa lo scrittore ed è nativo dello stesso paesino dove vivono Arturo e Silvia, dove ogni tanto  fa ritorno, soprattutto per vedere la donna, verso la quale nutre
un’attrazione irresistibile. Duccio considera Arturo un
“mostriciattolo megalomane” che a causa della sua ambizione
trascura sua moglie (soprattutto a letto) e non vede l’ora di
renderlo cornuto, ricorrerà infatti advert un abile stratagemma per
fregare il sindaco e portarsi a letto la
bellissima Silvia in una bellissima e lunga sequenza di tavole…
Storia semplice,
ma che scorre liscia e si fa leggere con piacere e, a mio avviso, con
delle ottime sequenze erotiche ben realizzate da MACCHITELLI con la
collaborazione del sottoscritto. 
Ignoro chi sia l’autore della
sceneggiatura, in genere il nome non generation mai indicato e quando
capitava che ci fosse generation sempre uno pseudonimo, chi si firmava
Leonardo Da Vinci, chi Michelangelo Buonarroti… si, proprio così,
c’generation la tendenza advert usare questi nomi appartenuti a grandi artisti
del passato. Erano gli ultimi due anni (più o meno) poi la
“Reprise”, questa la nuova denominazione della
EDIPERIODICI, sotto
la guida di Giacomo Cavedon (figlio del compianto Giorgio) sarebbe
uscita di scena e reach la sua”rivale” storica, l’Edifumetto di
Renzo Barbieri, ci avrebbe lasciato orfani di questi tascabili che
avevano segnato un’epoca e caratterizzato una fetta del nostro
costume. 
Per soddisfare la curiosità di Daice, ma anche di altri
curiosoni, collaboratori e non di questo blog, desiderosi di
conoscere i “dietro le quinte” della lavorazione di questi albi,
posso dirvi che in questa storia in particolare, se notate con
attenzione, si denota un lieve cambiamento di stile di Macchitelli,
questo perché gran parte delle matite della storia, e in special
modo la sequenza di tavole dalla 30 alla 35, dove il sindaco si fa
seviziare e umiliare da quella che crede sia la signora Cesari,
partono da degli schizzi di heinous disegnati da me e poi rifiniti da
Enzo per uniformare lo stile. Per le chine… bèh, per fare in
fretta, ce le siamo sempre un po’ divise e poi con quella che
chiamavamo “supervisione finale” (quando magari eravamo in
anticipo per la consegna del materiale di almeno 2 o 3 giorni, cosa
tra l’altro rara perché si correva sempre reach pazzi) si
uniformava tutto lo stile grafico della storia. DI solito, nelle
storie del Macchi il lettering generation quasi sempre realizzato, a mano,
dal sottoscritto direttamente sulle tavole. Quello di questa storia
però non è mio. Purtroppo la “mezzatinta”, vale a dire i
toni di grigio che vedete furono un’idea voluta e realizzata in
redazione dalla stessa “Reprise” e lasciatemelo dire (tanto
nessuno potrà licenziare ne me, ne il mio amico fraterno Enzo),
realizzata malissimo. Se ci avessero lasciato fare, avremmo
utilizzato, reach si fa, la china diluita in una maniera decisamente
migliore al posto di questi scialbi grigi realizzati a computer, tra
l’altro zeppi di errori. Purtroppo la mania della casa editrice, in
quel periodo, generation quella di seguire un po’ la moda dei manga
giapponesi che ormai dominavano una grossa fetta di mercato. Ricordo
le tante incazzature del Macchi quando gli si suggeriva di disegnare
le linee di movimento durante le scene dove erano previste delle
“penetrazioni”, una sorta di effetto “motion blur” assurdo,
voi avete mai visto delle persone scopare alla…velocità della luce
tanto da dare vita a delle scie durante i movimenti? Per non parlare
delle odiosissime goccioline di umori che dovevano sprillare dal
sesso delle protagoniste durante le loro performance hot. Purtroppo,
loro pagavano e noi si eseguiva, poiché tutte le litigate cadevano,
puntualmente, nel vuoto…
ISIDORO BRUNO