I MITICI FUMETTI: JOLANKA in…LA MASCHERA DEL FALCO – ORRORE NELLE SEGRETE (Episodio n. 1 e n 4 Edizione A Colori)

Il fumetto di oggi verrà introdotto da un’amica scrittrice del weblog che è una grande appassionata non solo di narrativa erotica e fumetti, ma sopratutto di romanzi, fumetti, film di avventura con protagoniste donne corsare o pirata. Lei è LA VEDOVA ROSSA, molto attiva su facebook (dove potete iscrivervi al suo gruppo dedicato al racconto erotico      CLICCANDO QUI  ), autrice de LE CORSARE DELLE ANTILLE E L’ISOLA DELLE SIRENE, un bel romanzo che mescola erotismo, avventura, umorismo, mito e delusion. Un soggetto veramente accattivante e di piacevole lettura che potrebbe benissimo diventare materia per una serie a fumetti erotica (se volete saperne di più  CLICCATE QUI ) . 


Proprio per questo, vista la sua grande passione e cultura verso il genere “piratesco”, le ho chiesto di presentare e introdurci una serie cult dei vintage erotici, ancora inedita al weblog JOLANKA. Scorrendo il post, troverete quindi  la presentazione alla serie scritta da Vedova Rossa seguita da ben due episodi, il primo nella sua ristampa  in bianco e nero e il quarto invece nella primissima edizione originale a colori. 
Lascio quindi a lei la parola ringraziandola e sperando che in futuro, vista la sua passione e talento nello scrivere, possa magari tornare qui sul weblog a presentarci e proporci altri fumetti erotico avventurosi simili a questo…chissà…


Ringrazio in primis la gentilissima Tippy Conte per lo spazio nel suo weblog e mi presento: sono la Vedova Rossa, una scrittrice di genere erotico-avventuroso. Dopo aver appunto scritto e pubblicato un romanzo erotico che ha per protagoniste un equipaggio di horny corsare (intitolato Le Corsare delle Antille e l’isola delle sirene, edito da Delos), sono venuta a conoscenza dell’esistenza di fumetti vintage che trattano lo stesso argomento. Naturale che, appena avutane notizia, mi sia subito fiondata su queste perle del passato, avendo tra l’altro l’ambizione di dar vita a un fumetto tratto dal mio romanzo. Sono tuttora alla ricerca di disegnatori che mi aiutino a realizzare questo ambizioso progetto.


L’eroina che vi voglio presentare oggi è Jolanka Tabarro (il periodico generation però intitolato semplicemente Jolanka). Il primo numero di Jolanka fu pubblicato nel settembre 1970 (edizioni FURIO VANIO), mentre l’ultimo venne dato alle stampe nel marzo 1976, per un totale di 67 albi. Le tavole sono a colori fino al numero 28, poi – probabilmente per problemi di costi – si vira verso il bianco e nero per le restanti uscite.
Ottimamente disegnato da Pietro Gamba, Giuseppe Faccendis e Vittoria Coliva (con copertine realizzate da Pietro Marcarini, salvo quella del numero 1, realizzata da
Pietro Gamba) e scritto in un linguaggio piuttosto elevato da Luigi Naviglio, il fumetto è ambientato nei Caraibi, nella seconda metà del XVI secolo.
La bionda Jolanka Tabarro nasce in una famiglia ricca e vive a Cadice. Entrata ben presto nelle grazie di Maya De Rosales, bisessuale e amante del viceré spagnolo, viene introdotta da costei nel mondo dell’erotismo saffico. Impara anche ad andare a cavallo e a usare la spada, qualità quest’ultima che le sarà molto utile nella sua successiva vita di filibustiera. Dopo essere andata in sposa all’ anziano e impotente Maresciallo Pizarro (che però qualche pregio ce l’ha: è pieno di soldi), Jolanka incontra l’uomo della sua vita, Hidalgo Ramona (che ha l’aspetto dell’attore Errol Flynn). Il fascinoso giovane salva la nostra bionda e Maya da un agguato di banditi. Entrambe si innamorano di lui, ma – non c’è bisogno di dirlo – Hidalgo non ha occhi che per Jolanka. Maya non la prende molto sportivamente e accusa ingiustamente Hidalgo di aver tradito il viceré. Per evitare di finire con il cappio al collo, Hidalgo fugge e, assunto il nome d’arte di Falco dei Mari, diventa il comandante di una nave pirata, la Muerte. Quando Hidalgo viene ferito a morte, Jolanka giura di vendicarlo, si dà a sua volta alla pirateria e passa al comando della Muerte.
Si noti che, a differenza di Jolanda de Almaviva e della mia Vedova Rossa (protagonista del mio romanzo e dalla quale ho tratto il mio pseudonimo), Jolanka non è a capo di una ciurma di donne, ma di uomini.
Come la sua quasi omonima e mora Jolanda, anche la bionda Jolanka ha per grande amore un capitano pirata. Tuttavia, il compagno di Jolanka (a differenza di quello di Jolanda) ha, come si è visto, il buon gusto di crepare piuttosto alla svelta, lasciando la protagonista virtualmente vedova e libera di fare quello che le pare. Lungi dall’ essere pressoché monogama come Jolanda, Jolanka ha avventure di tutti i tipi, sia con uomini che con donne. Tuttavia, l’amore di Jolanka per il companion defunto resiste alla morte. Fattone mummificare il cadavere dal mago Zoastro, se lo porta sempre appresso, in una cabina del veliero, rivelando anche tendenze un po’ necrofile. Sempre Zoastro fabbrica una maschera che riproduce il volto di Hidalgo.
Talvolta Jolanka la indossa quando vuole farsi passare per uomo. Solo un piccolo spazio è lasciato invece agli amori omosessuali maschili. Uno dei capitani pirati alleati di Jolanka ha infatti queste inclinazioni, ma viene raffigurato in termini caricaturali e un po’ ridicoli. È evidente che l’omosessualità maschile non intrigava gli autori, a differenza di quella femminile. Come è stato osservato acutamente da Sergio Rossi, nella prefazione di un quantity antologico dedicato a Jolanda de Almaviva, le eroine dei fumetti erotici degli anni Settanta, pur apparendo libere e disinibite, finiscono “per ricadere nel cliché della bella in cerca del principe azzurro”. Direi che a questo cliché maschilista non sfugge in fondo nemmeno Jolanka. Vive con il solo scopo di vendicare il compagno defunto, che – come detto – continua a considerare suo companion anche dopo la morte di lui.
Jolanka non rivendica nessuna istanza di reale autonomia ed emancipazione dagli uomini, il che non stupisce, trattandosi di fumetti ideati, scritti e disegnati da artisti di sesso maschile.
Mi si permetta di rilevare che, al contrario, le mie corsare non vivono in funzione degli uomini, anzi, talvolta cadono nell’ esagerazione opposta, trattandoli come dei meri oggetti sessuali. Da notare che la loro comandante, la Vedova Rossa, è così chiamata perché è rossa di capelli e ha ucciso il marito, e non ne è per nulla pentita. Povero il principe azzurro che dovesse incontrare le mie terribili filibustiere!

Dopo il primo episodio di JOLANKA, che spiega un po’ le origini della protagonista, troverete il quarto, uno dei miei preferiti:


Jolanka e l’india Loana (che la nostra ha appena riscattato da una “casa di malaffare”) sono remark catturate dagli uomini del viceré e gettate nelle segrete di Cadice. Vengono fatte assistere a orribili torture ai danni di altri prigionieri, e poi a Jolanka viene apposto sulla schiena il marchio d’infamia (il che non si dimostrerà un guaio da poco per lei, perché in questo e nei successivi episodi proprio per via del marchio verrà individuata come criminale dalla gente che
si porta a letto). Jolanka sopporta comunque con coraggio indomito le sevizie, mentre Loana è assai più tremebonda. Ma gli uomini della ciurma di Jolanka non stanno a dormire, e sono pronti a intervenire per liberare la loro capitana. In questo episodio review per la prima volta Rona, protagonista di una epica lotta a mani nude con Jolanka. Le due poi diventeranno inseparabili…

Buona lettura,
La Vedova Rossa