Torna la nostra amica e scrittrice appassionata ed esperta di “pirati e corsare” VEDOVA ROSSA, per presentarci un altro episodio della serie JOLANKA e ragionare poi su alcuni aspetti della trama in una maniera piuttosto originale… Lascio a lei quindi “la parola” (ringraziandola di cuore per la presentazione) e a voi lettrici e lettori i commenti…
IN QUESTO EPISODIO : Dopo aver rapito la perfida e bellissima contessa Maya de Rosales, nonché il paggio Landro, Jolanka e alcuni dei suoi fidati filibustieri sono costretti a fermarsi presso una locanda per dare modo a Loana, la vergine india, di riprendersi dalle torture inflittegli in precedenza da Maya. Nel corso della notte, gli spagnoli – che sono sulle tracce della contessa – arrivano alla locanda e l’accerchiano. Pur in grave inferiorità numerica, la situazione di Jolanka e dei suoi corsari ancora non appare disperata, perché hanno pur sempre un ostaggio a loro disposizione, ovvero la medesima contessa de Rosales. Quest’ultima tuttavia è una donna dalle mille risorse. Durante la marcia verso la locanda, fingendosi sfinita, si era appoggiata a un corsaro ed era riuscita a sottrargli un pugnale. L’aveva poi nascosto nella giarrettiera. Grazie al pugnale, taglia le corde che legano lei e il paggio. Quindi, i due si calano giù da una finestra utilizzando delle lenzuola annodate. A questo punto la faccenda diventa davvero critica per Jolanka, sia perché non può più minacciare di uccidere l’ostaggio, sia perché la locanda sta andando a fuoco, avendo gli spagnoli lanciato delle frecce incendiarie. Che fare? La sua idea è che i filibustieri dovranno uscire dalla taverna e dividersi subito in due gruppi, che si dirigeranno in direzioni opposte. Così, argomenta Jolanka, gli spagnoli potranno piombare su un gruppo, ma l’altro avrà un certo vantaggio….
Per quanto l’idea di Jolanka appaia piuttosto illogica, c’è da dire che gli spagnoli si dimostreranno abbastanza scemi da agire proprio come lei ipotizza (si butteranno cioè su uno solo dei contingenti). Non mi sembra però molto saggio confidare nella stupidità del nemico. E se quest’ultimo agisse invece in modo razionale? Peraltro, il piano di Jolanka, per quanto inaspettatamente funzioni, ha in ogni caso il torto di sacrificare una parte della ciurma.
Io, se fossi stata al posto di Jolanka, mi sarei comportata in modo ben diverso. Avrei ordinato che il personale della locanda scambiasse i suoi vestiti con quelli miei e delle mie corsare. Poi, una volta rivestitele con i nostri abiti, avremmo trucidato le maestranze (be’, se proprio devo sacrificare qualcuno, preferisco che siano dei tavernieri sconosciuti, piuttosto che le mie provette marinaie!). Approfittando del fuoco che divampa nel locale, avremmo bruciacchiato i corpi degli sfortunati locandieri in modo da renderli irriconoscibili. Così, una volta che gli spagnoli avessero fatto irruzione, ci avrebbero ritenute perite nell’incendio.
Noi invece, godendo del favore della notte, saremmo nel frattempo scappate sui tetti. Reach ne saremmo scese? Non siamo delle sprovvedute, siamo sempre munite di corde e rampini.
Impara, Jolanka.
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