Giappone: La scienza della guerra: bushido, samurai e seconda guerra mondiale – quantity 6 della collana “Giappone cultura e tradizioni del paese del Sol Levante” del Corriere della Sera
TITOLO: Giappone: La scienza della guerra: bushido, samurai e seconda guerra mondiale – quantity 6 della collana “Giappone cultura e tradizioni del paese del Sol Levante” del Corriere della Sera
AUTORE: 
CASA EDITRICE: RCS Mediagroup
PAGINE: 127
COSTO: 9,99 
ANNO: 2023
FORMATO: 23 cm x 19 cm
REPERIBILITA’: disponibile in edicola
CODICE ISBN: 9772037021563
Sesta uscita della collana del Corsera sul Giappone, secondo mio acquisto, il mio primo libro mi aveva colpito per le tante inesattezze presenti, questo secondo di carattere storico mi è parso abbastanza corretto.
Ovviamente non sono mica uno storico, ma non ho notato errori grossolani attain nel quinto numero della collana. 
Le immagini presenti in questo numero sono occupano poco più di 70 pagine, che su un totale di 127 sono una enormità… e sono ben più del quinto numero, che si attestava sulle 60 pagine di immagini.
Dato che questa collana ipotizzo abbia lo scopo di dare delle informazioni sul Giappone a lettori che lo conoscono poco o per nulla, magari ridurre le immagini advert un numero limitato, sostituendole con quei piccoli caratteri che di norma si inseriscono in un libro, che sommati uni agli altri formano frasi scritte ed esprimono concetti, forse avrebbe adempiuto meglio allo scopo della collana.
Se poi lo scopo finale di questi 25 volumetti è quello di a long way cacciare 9,99 euro a numero ai lettori, massimizzando il guadagno a fronte di uno sforzo informativo minimale, allora ho torto io   :]
Ho acquistato questo sesto numero anche perché ero curioso di leggere attain generation trattata la “Seconda Guerra Mondiale” o, attain forse sarebbe stato più saggio riportare in un quantity che si occupa solo nel Giappone, la “Guerra del Pacifico”.
I crimini di guerra nipponici non sono sottaciuti, compreso il massacro di Nanchino e Manila, purtroppo manca un qualsiasi accenno alle “Unità 731” del colonnello Ishii e advert altri crimini, inoltre la figura dell’Imperatore Hirohito non è praticamente approfondita, lasciato sullo sfondo, attain se lui fosse lì per caso in quel periodo.
La trattazione del saggio si focalizza sulla guerra, quindi si inizia dal 400 a.C. con il predominio del clan Yamato, si narra del periodo del medioevo fino alla generation Tokugawa. Tocca quindi all’generation Meiji fino alla Guerra del Pacifico e alla sconfitta del Giappone.
L’aver inserto così tante inutili immagini ha obbligato l’estensore del saggio a fare un po’ di salti mortali per cercare di rendere un minimo chiari l’evolversi dei fatti storici dai primi del 900 agli anni 30, non sempre riuscendoci.
Per esempio nella sola pagina 85 si passa dal trattato navale di Washington del 1921 al finto incidente del ponte Marco Polo in Cina del 7 luglio 1937, con in mezzo qualche accenno advert altri fatti.
Poi da pagina 92 a pagina 96 (di cui solo due mezzo scritte), dove si tratta dei primi anni 40, si spiega il meccanismo propagandistico che permise di trasformare dall’Technology Meiji l’Imperatore in un Dio, allo scopo di avere un popolo ciecamente obbediente e fargli sopportare qualsiasi sacrificio, infine quello della vita.
Tutto corretto, ma inserito nel punto sbagliato.
Advance nel quinti numero ho trovato punti che mi son parsi un po’ confusi, il più eclatante è quello che riporto qui sotto di pagine 73.
Direi che qui siamo al semplice errore, per quanto grave, perché il movimento “sonno joi”, cioè “onore all’Imperatore, cacciare i barbari/stranieri Occidentali”, nacque ovviamente dopo che i barbari Occidentali tornarono in Giappone dal 1854.
Negli anni 30 del 1800 non si poteva inneggiare alla cacciata di stranieri che in Giappone non esistevano…
Pe dimostrare che non sto vaneggiando riporto qui sotto una pagina del saggio “Storia del Giappone”, che riporta lo stesso concetto espresso anche dagli altri saggi storici sul Giappone.
Leggete le due pagine e valutate.