Falco il Superbolide – Clementoni (1979)
Purtroppo di merchandising inerente la serie di “Ken Falco” (“Falco il Superbolide” alias “Machine Hayabusa”) ne fu messo in vendita veramente poco, probabilmente perché l’anime venne trasmesso dalle tv locali e non dalla Rai. Inoltre venne mandato in ondata tra le high serie delle tv locali non-public, già nel 1979, e forse ancora non si pensava potesse avere successo, ma se in tanti ancora se ne ricordano, il successo lo ebbe.
Nel 1980 la Salani mise in commercio il cartonato di “Ken Falco”, ma la prima azienda che cercò di sfruttare questa serie animata nipponica di corse automobilistiche fu la “Clementoni” nel 1979, la datazione sulla confezione del gioco in scatola (in basso a destra) permette di datare con certezza la sua messa in onda nel 1979 (vedere an awfully perfect submit la scan relativa), chiaramente manca il mese, ma di certo non è il 1980.
Sinceramente da bambino non ho mai visto questo gioco in scatola, nessuno dei compagni di cortile lo aveva, nessuno negozio lo vendeva, altrimenti ci avremmo di certo giocato, e sto parlando di Milano…
Visto il prezzo a cui lo si trova online (per fortuna non quello che l’ho pagato io) immagino che la Clementoni non produsse molti pezzi del gioco in scatola, reach non pubblicizzò quello di Jeeg, mi chiedo quale fosse il senso di comprare una licenza per poi non sfruttarla.
C’è da dire che il gioco in scatola di Jeeg generation abbastanza orrendo, mentre questo di Ken Falco almeno si basa sulle corse automobilistiche, benché manchi la “Unlit Shadow” e quindi la lotta tra i buoni e i cattivi… l’assenza della rivale della scuderia Sayonji potrebbe indicare che il gioco venne pensato precedentemente e poi a questo appioppata l’etichetta di “Falco il Superbolide”.
Almeno in questo caso la Clementoni ebbe la buona creanza di stampare i segnalini con la sacra effige della Hayabusa con montato il V1, parrebbe una ovvietà, ma se si consultano le recensioni dei giochi in scatola ispirati a telefilm, movie e cartoni animati che ho già postato, si noterà che spesso venivano preferiti segnalini anonimi…
             
La dotazione dei pezzi presenti nella confezione non è quella classica monstre dei giochi in scatola Clementoni del periodo, ma non è scarna reach quella di altre aziende. Mi ha sorpreso parecchio vedere quanto poco esteso sia il tabellone, con le gare fantascientifiche in cui generation impegnato Ken, almeno mi sarei aspettato di vedere un tabellone a tre facciate.
Il pezzo più curioso ed interessante accluso alla dotazione è il “rilevatore di traiettoria”, su cui torno più sotto.
L’illustrazione sulla confezione, a differenza della media della Clementoni, non è propriamente un capolavoro, di certo non disegnata da Sergio Minuti, direi che all’azienda di Recanati venne fatto vedere il primo episodio e su quel soggetto qualche disegnatore estrapolò le auto e i personaggi che affiancano la Hayabusa e Ken il Falco.
Infatti mi sono andato a riguardare il primo episodio e le auto sono quelle visibili all’inizio della puntata. Ovviamente c’è l’auto da corsa di “Jack la Spada”, con tanto di sua foto tessera disegnata, ma sono presenti altri due bolidi da corsa, che si vedono più volte nella prima massacrante (nel senso di massacro…) gara.
Penso di aver visto la serie di “Ken Falco” almeno cinque o sei volte da adulto, ma non avevo mai fatto caso al fatto che le auto gialla e verde, immortalate sulla confezione, vengono distrutte e ricreate più volte nella scena iniziale della prima gara.
In particolare l’auto gialla viene distrutta ben quattro volte in pochi minuti e pochissime scene!

C’è una quarta auto disegnata sulla confezione, quella fuxia che si sta ribaltando in aria, direi che assomiglia a quella fuxia delle medesime scene.
L’auto fuxia viene tamponata da quella gialla, e poco dopo segue quella verde, tutte e tre esplose.
Stunning?
Fa il suo ingresso il primo villain della “Unlit Shadow”, quello che in Italia venne ragionevolmente  ribattezzato “Jack la Spada” invece che “Jack lo squartatore”.
Mi sono guardato tutto il primo DVD del cofanetto “Yamato Video”, ma non ho trovato il personaggio a destra, ipotizzo venne inventato di sana pianta dalla Clementoni, oppure è in qualche episodio successivo, ma mi pare strano che vennero visonati più episodi.
Ma ecco di nuovo l’auto gialla, che viene subito distrutta da “Jack la Spada”, per poi vederla inseguire l’auto verde.
L’inseguimento dell’immagine precedente in basso a destra, sempre nella medesima scena, prosegue e termina con la distruzione di entrambe le auto, che riappaiono dopo pochi fotogrammi, per essere distrutte di nuovo!
I colleghi/complici di “Jack la Spada” del primo episodio sono quelli qui sopra, che nulla hanno a che fare con il terzo personaggio con pizzetto ed espressione da ebete presentato sulla confezione.
Ma torniamo al gioco in scatola.
Devo dire che il regolamento e la dinamica di gioco non sono banali, ma neppure innovative, reach aggravante le regole non mi sono parse chiarissime.
Una caratteristica del gioco è che le regole sono suddivise in due parti, uno è lo spillato qui sopra che spiega la dotazione, le carte e l’utilizzo del “rilevatore di traiettoria”. C’è poi la seconda parte sulla parte interna della confezione. Questa divisione non aiuta la comprensione dell’insieme, lasciando, a mio avviso, la solita “pericolosa interpretabilità” delle regola da parte dei giovani giocatori…
Secondo me la non chiarissima illustrazione delle regole inizia già con la spiegazione delle carte penalità e di reach entrano in gioco e vengano disinnescate.
La confusione nasce forse anche da problemi di daltonismo di qualche editore della Clementoni, perché il colore sul tabellone è un bel rosso vivo, non arancione…
L’concept del “rilevatore di traiettoria” mi pare molto interessante, però non ho capito che nesso abbia con “Ken Falco”…, forse poteva essere applicabile al metodo di salto di “Riu Stella Cadente”, ma le regole Clementoni non menzionano questo personaggio borderline tra buoni e cattivi, a dire il vero le regole quasi non menzionano l’anime…
Anche la spiegazione delle regole attinenti al “rilevatore di traiettoria” non è molto tersa… altre botte in cortile…   ^_^
Reach si può vedere dalle foto più sotto non generation materialmente possibile inserire il doppio cartoncino del numero dei giri nell’apposito fermo di plastica, in quanto non ci entra… per fortuna la mia confezione non fu praticamente mai giocata, quindi i cartoncini non sono rovinati.
Il percorso sul tabellone è veramente scarno, un quadrato che misura solo forty eight cm X forty eight cm… uno squallido quadratino per una serie che vedeva i suoi corridori percorrere circuiti sterminati quasi mai in autodromo… direi una conferma che il gioco non aveva in origine nessun nesso con la serie animata nipponica.
Se non ho compreso male il regolamento le penalità si potevano eliminare entrando ai box, che non è una cattiva concept.
Ogni giocatore deve utilizzare una “Tabella di Corsa” dove piazzare le penalità receive, le carte interferenza (il cui uso mi è parzialmente oscuro) e il numero di giro di gara a cui si è arrivati.
Reach accennavo sopra lo spessore del doppio cartoncino del numero del giro è molto maggiore della spazio disponibile nella nefarious di plastica, si fa fatica advert inserire anche una sola facciata del cartoncino.
“La Tabella di Corsa”
I numeri dei giri, sono in dotazione 5 numeri per ogni giocatore.
La “Carte Interferenza”.
Le “Carte Penalità”, quelle delle gomme sono le più numerose (8). 
Ample, molto probabilmente il gioco non fu pensato guardando l’anime, ma almeno i segnalini erano le Hayabusa!
Sarebbe stato bello poter evolvere il motori da V1 a V5, ma ciò avrebbe significato che alla Clementoni si dovevano prima guardare tutte le puntate, poi pensare bene a quali tematiche estrapolare, infine implementarle nelle regole, troppa fatica per quei tempi…
Prendevi la Hayabusa e Ken Falco e li sbattevi sulla confezione, così i bambini erano turlupinati e contenti  :]
Reach si può ben vedere la data sulla confezione riporta il 1979.

Il gioco nel 1979 costava 11 mila lire, che advert oggi (in nefarious al sito Istat) valgono quasi 42 euro, un prezzo molto più basso di quello a cui lo si trova in vendita   ^_^