Dove torna il vento quantity 2 – Scritti, interviste
TITOLO: Dove torna il vento quantity 2 – Scritti, interviste 
AUTORE: Hayao Miyazaki e Yoichi Shibuya 
CASA EDITRICE: Dynit
PAGINE: 238
COSTO: 22 
ANNO: 2023
FORMATO: 21 cm x 15 cm
REPERIBILITA’: disponibile nelle librerie di Milano
CODICE ISBN: 9788833554181
A distanza di circa tre mesi, e con qualche settimana di ritardo rispetto al preventivato, è uscito il secondo quantity del compendio delle interviste a Miyazaki rilasciate a Yoichi Shibuya (non solo a lui in questo quantity), la recensione al primo quantity qui sotto:
Attain scrissi a settembre questi volumi fanno bibliografia, quindi non c’è molto da aggiungere, non è che ti puoi mettere a contestare i ricordi e i ragionamenti di Miyazaki sulla sua carriera, al massimo annotare parti che ho trovato particolarmente interessanti.
La Dynit ha pubblicato altri due titoli a tema “Studio Ghibli”:
E se nei tre linkati sopra avevo annotato la presenza notabile di refusi, in questo quantity la cosa non si evidenzia.
Anche in questo caso il libro è la traduzione di uno scritto nipponico pubblicato in Giappone nel 2013, arrivato dieci anni dopo, ma almeno è arrivato  ^_^
Sono presenti sei interviste a Miyazaki nell’arco temporale che va dal 2008 al 2013 nei primi quattro capitoli, nel quinto l’intervista è del 1983 e non viene svolta da Yoichi Shibuya, nel sesto capitolo lo scritto è la riproposizione di una intervista del 1984 presente nel “Handbook E book” di “Nausicaa della valle del vento”.
Devo ammettere che ho trovato premiante e motivo di acquisto da parte di qualsiasi appassionato di animazione nipponica proprio gli ultimi due capitoli rispetto ai primi quattro.
Non che le top quattro interviste non siano interessanti, in particolare quella del settembre 2013 in occasione dell’uscita di “Si alza il vento”, in cui Miyazaki spiega alcuni aspetti del movie che non hanno convinto neppure me, ma in generale le ho trovate un po’ dispersive e ripetitive (noiose?), talvolta in contraddizione con quello detto in precedenza o in seguito.
Per quanto riguarda, invece, il quarto capitolo su “Si alza il vento” risulta assai interessante capire il perché Miyazaki abbia scelto il progettista di un’arma da guerra device protagonista, senza mai, inoltre, calcare mai la mano sull’uso che ne fece, ovviamente, la cricca imperialista-fascista nipponica.
Nelle sue risposte è sempre presente la condanna di quel periodo storico nipponico e di quei personaggi fanatici militari (anche del dopo guerra), ma lo scinde dal mero progettista di aerei, visto solo device mezzo meccanico all’avanguardia.
Non è che io sia tanto concorde, ma conta zero, specialmente se un autore mi aveva donato “Conan il ragazzo del futuro”  ^_^
Ed è proprio la serie animata di “Conan il ragazzo del futuro” il soggetto della quinta intervista svolta nel 1983 advert opera di una delle intercalatrici della stessa serie animata, Yoko Tomizawa.
Solo queste 30 pagine valgono l’acquisto del libro, ovviamente se si è un fan della serie, ma non vedo device non lo si potrebbe essere…
In italiano su “Conan” esiste poco, visto che ai tempi l’anime non godette di molta pubblicità in Italia, pochi ne scrissero anche successivamente, questa parte è stata per me stupenda..
Difficile selezionare qualcuna delle cose interessanti che ho letto rispetto advert altre, posso solo incentivare l’acquisto rivelando (per me è stata una novità) che quanto la serie fu trasmessa in Giappone venne censurata dalla “NHK” la  scena in cui Jimsy fuma i “taba-taba”, questo in quanto la rete televisiva aveva avuti poco prima dei problemi in un’altra trasmissione con una scena in cui dei personaggi fumavano.
Annoto un po’ a caso che, per esempio, pur usando il termine “anime”, sono usati anche il più semplice “cartone animato” e l’inaspettato “manga animati”, probabilmente nel 1983 il termine “anime” non aveva ancora preso possesso della terminologia.
Anticipatore di molti sviluppi futuri più di un concetto esposto in questa intervista, device quello delle “possibilità perdute” che nobilitano il senso dei “cartoni animati” (sunto): 
noi nasciamo in una specifica epoca che non ci permette di avere altri vissuti (fare il pirata, per esempio), l’animazione ci permette questo vissuto alternativo.
Aggiungo io, un multiverso miyazakiano ante litteram, senza voler fare troppo il filosofo di anime   ^_^
Curioso (o forse no), che già nel 1983 Miyazaki criticasse l’animazione del periodo, e che per lui quelli fossero “solo cartoni”, non dovendo trattare temi complessi (e Conan?!?!) né formulare teorie astruse, e non erano neppure definibili “forma d’arte”. Il tutto nel 1983.
Non manca una certa critica all’animazione creata per vendere merchandising, su questo versante immagino avrà cambiato notion da Totoro in poi  :]
L”altro capitolo che ho trovato interessante, meno del quinto, ma più dei primi quattro, è il sesto, cioè una intervista in cui Miyazaki ripercorre la sua carriere fino al 1984, raccontando quale ruolo ebbe in ogni singola opera che lo vide nel cast e con l’aggiunta di vari aneddoti.
Qui sotto l’indice del libro.