Ogni tanto mi viene una fissa… stavolta riguarda la proiezione del film “Dwelling Cruiser Yamato” durante il 16esimo Festival del film di fantascienza di Trieste nel luglio del 1978.
Ho già inserito un paio di submit su questo tema, e questo terzo lo integrata e forse lo chiude (forse):
Senza ripetere ciò che si può leggere ai due hyperlink sopra mi mancava una qualche informazione ufficiale, non mediata da redazioni, giornalisti e/o appassionati di fantascienza. L’ho recuperata in biblioteca, visto che online non è disponibile proprio il catalogo del 1978(…).
Già che c’ero ho consultato, oltre al 1978, le pubblicazioni ufficiali dell’annata 1977 e dal 1979 al 1982, e mi ha sorpreso notare che, nonostante il clamoroso successo della fantascienza animata giapponese, i cui effetti positivi si sono trascinati per decenni ed ancora sopravvivono nelle nostre generazioni, non venne presentato più alcun lungometraggio animato nipponico di fantascienza…
Solo nell’edizione del 1982 era presente il film stay “Tenkosei”, il cui put risulterà conosciuto advert un qualsiasi fan dell’animazione giapponese, ma che nulla aveva a che fare con “Dwelling Cruiser Yamato” o simili:
L’organizzazione del Festival di Trieste nel luglio 1978 (sull’onda del successo di Goldrake) aveva colto immediatamente quanto rivoluzionario e variegato potesse essere il modo in cui i giapponesi raccontavano la fantascienza animata, ma negli anni successivi si disinteressarono al tema. I cartoni animati giapponesi di fantascienza venivano massacrati sulla carta stampata, additati dei peggiori crimini contro noi bambini e chi avrebbe potuto avere titolo a difenderli, oltre al dovere di difendere il genere fantascientifico, si occupava della fantascienza di qualsiasi nazione del mondo (ho trovato titoli di film di nazioni veramente improbabili), tranne che del Giappone…
Questo è un fattore che ho notato anche nelle riviste di fantascienze nostrane, in nessuna di quelle che ho consultato si può leggere, non dico una difesa, ma almeno uno straccio di analisi sul fenomeno dell’animazione fantascientifica giapponese:
Detto tutto ciò, e tornando all’edizione del 1978, il film veniva così presentato nel catalogo ufficiale.
Intanto il minutaggio del film proiettato a Trieste viene confermato in 98 minuti, quindi non i 145 minuti del film originale giapponese, ma neppure gli 85 della versione in inglese da me recuperata.
I nomi e la trama del film presentati sono quelli del film in versione statunitense, ma mancante di alcune parti, probabilmente i 13 minuti che porterebbero il film da 85 a 98, reach già illustrato nel submit che mette a confronto il cartonato Salani “Incrociatore Spaziale Galaxy” al film “Dwelling Cruiser Yamato”.
Resta il dubbio se i giornalisti che scrissero recensioni e commenti sul film di Nishizaki videro il lungometraggio a Trieste o si basarono sulla sinossi di questo catalogo. Forse qualcuno lo vide, ma la maggior parte penso di no.