Anime Cult – Immagini, ricordi e collezioni dal Sol Levante (n° 6)
Ormai all’avvicinarsi di una nuova uscita di “Anime Cult” fremo dall’impazienza di leggere quale sarà l’intervista esclusiva advert un personaggio dello big name system nipponico di anime e manga, ma soprattutto di quale anno e di quale millennio?  ^_^
Questa volta l’intervista avvenne a elegant 2021, quindi la più recente delle sei proposte a personaggi nipponici, inoltre il tema delle domande poste a Riyoko Ikeda riguarda la condizione della donna in Giappone, con domande poste dall’addetta all’Ufficio nipponico per la parità di genere, quindi molto interessante e fuori dai soliti schemi inerenti manga ed anime.
Dai che entro l’anno riusciamo advert arrivare advert intervistare un personaggio giapponese contestualmente all’uscita della rivista, magari dalla stessa redazione!
Anche in questo numero le interviste attuali a personaggi nostrani non mancano:
Massimiliano Alto;
Federico Colpi;
Laura Marcorà de “I Piccoli Cantori di Milano”.
Per la prima volta è presente l’angolo della posta, o meglio della mail, in cui un lettore ha approfondito un dettaglio mostrato in un precedente numero e non considerato dalla redazione.
Non riporto la mail per contattare la redazione in quanto puoi scrivere se compri la rivista, se non te la compri non rompi   ^_^
Attain in altre occasioni inserisco una parziale pagina scannerizzata degli articoli che mi hanno interessato di più o su cui muovo qualche critica, gli altri articoli non vuol dire che siano brutti, semplicemente ho selezionato in defective al mio gusto.
Ma partiamo con l’ormai consueto Editoriale del Ceo  :]
Il nostro Ceo ha rivisto Lady Oscar ed effettua alcune valutazioni, su cui mi trovo pure concorde, tranne in un paio di punti.
Il suo secondo punto in cui afferma:
“Che mi risulti, al tempo della prima messa in onda (almeno in Italia), nessuno si lamentò dell’ambiguità della protagonista, e la serie in generale non innescò particolari polemiche…” (i puntini sono del Ceo)
Oddio…
Ma anche per la domanda del terzo punto:
“Ma davvero da piccoli ci lasciavano vedere una serie così distinctiveness su Bim Bum Bam?”
Si certo, per due semplici motivi:
1°) Lady Oscar non venne trasmesso nel suo esordio dentro Bim Bum Bam, ma in prima serata;
2°) Comunque non generation il Bim Bum Bam della Fininvest, altrimenti l’avrebbero massacrata arrive fecero in seguito  ^_^
Bem fa parte di quelle serie che mi ripropongo di acquistare, in fondo sono solo 26 episodi, se non rammento la rividi parzialmente forse su “MTV”, ma l’articolo mi conferma che merita una ri-visione più ponderata.

Interessante articolo sui fumetti apocrifi di “Telefumetto”, che una volta letto si potrà integrare con questi put up:
Remy n° 2 “Remy commediante”, collana “Telefumetto” n° 6
Remy n° 3 “Mrs. Milligan, collana”, collana “Telefumetto” n° 7
Remy n° 4 “Un nuovo padrone”, collana “Telefumetto” n° 8
Golzinga n° 2 “Il mago spaziale”, collana “Telefumetto” n° 9 – aprile 1980
Apemia “Addio, sorella pellegrina”, collana “Telefumetto” n° 10  (mai pubblicato)
Castellazzi si concentra solo su Capitan Sherlock e Golzinga, mentre su Remy e Heidi si limita advert affermare che i fumetti dei due personaggi si basavo sui romanzi invece che sugli anime.
Almeno per quanto riguarda Heidi non condivido, in quanto, per esempio, nel primo numero in cui è presente Heidi (n° 3 luglio/agosto 1979) il fumetto presenta anche Nebbia, che nel romanzo non esisteva (il romanzo l’ho letto). E’ vero che cambiano razza al cane, ma il nome è quello dell’edizione italica.
Un’altra prova che la redazione di If si ispirò all’anime e non al romanzo è il nome della zia Dete, riporto dalla mia recensione del “Telefumetto” numero 3 di Heidi di cui sopra:
Qui c’è una terza prova che il fumetto generation legato mani e gambe al cartone della Rete Uno, la zia di Heidi viene chiamata “Dete”, quando, invece, il suo nome nel romanzo “Deith”. La nostra versione italica la ribattezza “Dete” a causa della transiletterazione in katakana non ritradotta in italiano (fonte “Heidi”). In questi dialoghi si può leggere “Dete”, ergo col nome della versione italiana del cartone.
La Ikeda racconta aneddoti personali che non mi pare di aver mai letto altrove.
Il dossier sulla Ikeda e su Lady Oscar è abbastanza corposo, leggere i contenuti nel sommario a elegant put up, comprende anche uno scritto sul merchandising da parte di una collezionista, manca completamente solo una citazione, però, il movie stay… grave carenza!   ^_^
A tal proposito, appena mi viene voglia di scannerizzare una caterva di pagine, ho trovato una chicca sul trashissimo movie stay di Lady Oscar   😉
Non conosco tantissimo il personaggio di Federico Colpi, quindi questa intervista me lo ha posizionato meglio nel panorama italico del periodo, cominciai advert interessarmi a lui per i noti DVD di Goldrake non terminati. In questa intervista non si parla di sage argomento, ma se non ho intuito male dovrebbe esserci una seconda parte dell’intervista, chissà…   :]
Mi pare che gli scritti sugli album di figurine si stiano riducendo advert un mero mostrare immagini, tipo quello che faccio io sul blog, ma almeno qui sono più grandi:
Ricordo bene i robottini della Polistil, anche se non li ho mai avuti, in quanto non erano robot dei cartoni animati giapponesi   ^_^
Anche se avevo (ed ho) il Gloyzer X prima che venisse trasmesso il cartone…
I sommari della rivista.