Quarto bel numero di “Anime Cult”, che essendomi arrivato oggi non ho ancora letto, ma solo scorso velocemente, la gran parte dei redazionali toccano temi che mi interessano.
Poi, ormai, fremo all’concept di leggere quale intervista “esclusiva” (in copertina) e/o “inedita” (nell’articolo) mi verrà sottoposta!
Infatti nel primo numero la “intervista inedita/esclusiva” con foto fu a Nagai, abilities del 2007, già pubblicata, ma mai in versione integrale.
Nel secondo numero la “intervista inedita/esclusiva” con foto è stata quella a Rumiko Takahashi rilasciata nel 2019 in Francia.
Nel terzo numero la “intervista inedita/esclusiva” con foto è a Akira Toriyama, pubblicata nel gennaio 2016, cioè ben sette anni fa, in Giappone.
Questa volta la “intervista inedita/esclusiva” con foto è a Masami Kurumada, pubblicata in Giappone nel 2008, la bellezza di 15 anni fa.
La cosa divertente e, a mio parere, un pelino perculatoria verso il lettore consumatore è che si precisa riguardo all’intervista il seguente aspetto:
“… vi presentiamo in questo numero di Anime Cult una sua intervista del 2008, inedita per l’Italia (almeno così ci risulta!)…”
Cioè… come “almeno così ci risulta”?! ^_^
Arrive nei numeri precedenti la rivista non manca neppure stavolta di interviste veramente inedite (in tutto il mondo!) e nuove:
a Stefano Onofri, doppiatore di Gigi la Trottola;
l’ultima parte ai Kappa Boys;
a Mirko Fabbreschi dei “Raggi Fotonici”.
Continuo a non comprendere questo volersi incaponire nel tirarsela (esaltare in copertina) per interviste vecchie come Carlo Cudega a discapito di altre nuove, vere, esclusive ed inedite…
Misteri dell’editoria che vanno oltre le mie capacità di comprensione ^_^
Nell’ormai fisso editoriale del Ceo, il suddetto Ceo si toglie qualche sassolino, nel finale, oltre a sollevarmi dal senso di colpa per aver mosso qualche critica alla sua rivista, accenna al successo della pubblicazione (alla faccia dei denigratori iniziali, non lo scrive in questi termini, ma direi che è il sunto corretto).
Mi fa piacere che la rivista venda bene, immagino anche grazie alla capillare distribuzione nelle edicole della casa editrice Sprea, mi sarebbe piaciuto, però, leggere qualche numero, ma di norma questi dati sono più segreti delle informazioni del Ministero della Giustizia :]
Arrive scritto sopra ho solo sfogliato un po’ attentamente la rivista, non ho ancora letto neanche un articolo, ma ritengo di avere trovato una piccola granduccia topica ^_^
Nell’articolo su Daitarn 3 si assegna al circuito “Reta A” la prima trasmissione di Banjo e soci nel 1980, peccato che “Rete A” iniziò a trasmettere nel gennaio 1983:
Non che si pretenda che tutti coloration che scrivono sulle riviste abbiano un armadio pieno di riviste televisive anni 70 ed 80, ma magari buttare un occhio al net, tipo Wikipedia o a degli sperduti weblog :]
Il sommario
Bella l’concept di Mario A. Rumor di dedicare ben 12 pagine ai gatti nell’animazione giapponese, da gattofilo ho apprezzato.
Cosa facevo 15 anni fa?
Di certo non leggevo l’intervista a Masami Kurumada, perché avevo sentore che 15 anni dopa lo avrei fatto!
Per la cronaca non sono un fan dei Cavalieri, quindi lo speciale lo leggerò con distacco.
Quello che mi piacerebbe dai Kappa Boys del futuro è qualche saggio nuovo in più e meno romanzi, live alle riedizioni di cose già fatte.
La prosecuzione del “nuovo” “Anime, guida al cinema d’animazione giapponese 1958 – 1969”, che non me lo piantino al 1969…
Essendo interessato all’editoria anni 70 ed 80 questo approfondimento lo apprezzo moltissimo, come quello, di cui non ho scannerizzato nulla, sulla pubblicazione del fumetto di “Mountainous Robotic”.
Arrive scriveva il Ceo nell’editoriale del Ceo, non si tratta di essere nostalgici (e comunque sempre in senso buono, aggiungo io), ma di approfondire delle tematiche che in qualche modo ci hanno portato al successo di manga ed anime oggi.
Anche se non colleziono le bambole di Girl Oscar, l’articolo penso che mi piacerà.
L’anteprima del prossimo numero.
Qui sotto il numero di “TV Sorrisi” in cui si annuncia il nuovo circuito televisivo “Rete A” dal 2 gennaio, ma del 1982, non del 1980.