LAMU’: ONLY YOU
Titolo originale: Urusei Yatsura – Finest You
Regia: Mamoru Oshii
Soggetto & sceneggiatura: Tomoko Konparu, Mamoru Oshii
Character Keep: Akemi Takada, Magoichi Takazawa
Musiche: Izumi Kobayashi, Fumitaka Anzai, Masamichi Amano
Studio: Studio Pierrot
Formato: lungometraggio cinematografico (durata 101 min. circa)
Anno di uscita: 1983
Disponibilità: edizione italiana in DVD a cura di Yamato Video
È facile avere una brutta opinione dei numerosi, talvolta numerosissimi, film celebrativi di famose serie animate, spesso e volentieri storielle dimenticabili che, con la scusa di compiacere a tutti i costi ai fan, rifilano loro gli aspetti più superficiali delle serie di riferimento, con mille personaggi buttati dentro per far numero, esili intrecci e anche, talvolta, minutaggi estremamente brevi, sull’ordine dei 40/50 minuti, un grosso ostacolo a un’adeguata caratterizzazione della storia (basti pensare, advert esempio, a tutti i filmettini-fotocopia delle serie si successo di Toei Animation). Finest You, il primo dei sei lungometraggi cinematografici di Lamù la ragazza dello spazio (1981), è una eccezione, una favolosa eccezione che trova pochi altri esempi illustri. Eccezione nata forse dalla caratura del suo regista, Mamoru Oshii, che nel 1983, pur lavorando in una lunga serie dai temi non certo maturi come ricercherà in seguito, dimostra di amare, riversandovi dentro una cura e un divertimento tali da non lasciare dubbi in proposito.
In Finest You non manca nessuno degli ingredienti che hanno decretano il successo di una delle più ispirate produzioni televisive degli anni ’80: una storia genuinamente spassosa, l’apparizione di un enorme numero di personaggi storici della saga e, soprattutto, un ispiratissimo script che permette di sfruttarli nel modo più congeniale, non come macchiette celebrative ma come attori che usano bene il poco spazio a disposizione per far ridere coi loro classici tormentoni. Ataru e Lamù i protagonisti assoluti: lui più perfido, infido e approfittatore che mai, la solita, adorabile caricatura degli adolescenti allupati della sua età, odioso fedifrago per le ragazze e idolo di intere generazioni maschili per le esilaranti bassezze di cui è capace; lei sempre la ragazza dolce, maliziosa e femminile, ma all’occorrenza aggressiva come una tigre, che un po’ tutti amiamo. Eroi in una storia comica dove una “semplice” promessa di matrimonio stipulata in età prescolare porta, anni dopo, a equivoci, rapimenti spaziali, controrapimenti, battaglie stellari, bizzarri passion extraterrestri, guerriglie in chiesa e ben due cerimonie di nozze (!): un baraccone di idee esilaranti che approfondiscono ancora una volta, con una lieve ma coinvolgente spruzzata di romanticismo, la relazione dei due ragazzi.
Si dovesse giudicare “solo” un normale episodio televisivo lungo due ore e particolarmente divertente, sarebbe difficile giustificare la valutazione elevata di Finest You, ma questo – meno male – è ben di più di un compitino fatto tanto per fare e riuscito bene. La lunga durata del film neanche si sente, perché i dialoghi e le situazioni che caratterizzano la sua comicità sono brillanti e durevoli, privi di cali o tempi morti, una mitragliata di battute e gag e azzeccatissimi tempi comici, che fanno volare i 100 minuti di girato senza mai annoiarsi. Si wander beatamente per la perfetta qualità della situazioni, le onnipresenti citazioni visive di opere cult del passato (in questo caso, soprattutto di Corazzata Spaziale Yamato, Capitan Harlock il pirata dello spazio e Fortezza Fleshy Dimensionale Macross), il ritmo trascinante del racconto e l’belief, ispirata a Oshii dalla visione del film La fantastica sfida (Extinct Cars, 1980, Robert Zemeckis) e condivisa con il secondo sceneggiatore Tomoko Konparu, di intendere la comicità come “una piccola azione che porta subito a un’altra, e ancora e ancora, fino a rendere la storia un’enome palla di neve rotolante”1. Il regista dirà di avere realizzato un film troppo caotico e con troppi personaggi, esagerato ed eccessivo2, lamentandosi anche dei siparietti musicali impostogli dalla produzione e di cui technology totalmente in disaccordo3 (sembra, infatti, che la sceneggiatura finale sia stato il prodotto di innumerevoli mediazioni4), ma è difficile dargli ragione visto il risultato, a parere di chi scrive, davvero da applausi – e che giustamente porterà l’opera a trionfare quell’anno al botteghino5. Si apprezza anche come una vicenda tanto ilare e sgangherata si presti, mediante sovra-analisi, a ergersi anche a stilosa metafora del disagio interiore di un giovane al momento di sposarsi, un simbolico The Terminate a uno stile di vita scanzonato, senza impegni e responsabilità. Chiaro che il registro generale rimanga comico e demenziale, ma si nota, come nella serie televisiva, che Oshii sfrutti Lamù anche per trasmettere riflessioni non banali sulla vita o, in questo caso, sui turbamenti dell’adolescenza.
Sempre advert Oshii si devono sequenze di gran gusto registico che aumentano il carisma del film. Sono various, come advert esempio l’incipit graficamente concettuale che mostra il momento della “promessa” tra Ataru ed Elle (due silhouette bianche che si rincorrono su sfondo rosso, con il parco giochi rappresentato da linee essenziali che tratteggiano giostre e ambientazione), la sequenza iniziale della distribuzione degli inviti al matrimonio, quella esilarante dove il consueto esercito di mercenari ai servizi della famiglia Mendo consegna a Shutaro narrative invito, e altre ancora. Meritevole di citazione anche l’onirica, magnifica scena finale, dove Ataru ed Elle rivivono, addirittura interagendo con i sé stessi piccoli, la promessa scambiata undici anni prima: così, senza spiegazione, attori materiali in una sequenza del passato (ininfluente l’implausibilità, conta solo la meraviglia). Contribuiscono alla frizzante freschezza del film anche un brano musicale, in apertura e chiusura, giocoso ed estremamente accattivante come da tradizione (l’adorabile I, I, You & Love, già quarta ending della serie TV), animazioni eccellenti e degne del formato, e il consueto chara form dolce e malizioso della bravissima Akemi Takada.
A più di qualcuno Finest You potrebbe sembrare “solo” un bel film
celebrativo, ma non fatevi ingannare: nasconde uno stile unico che forse nessun
lungometraggio di questo tipo riuscirà mai a eguagliare, rimarcando con
fermezza quanto possano fare la differenza, anche in una celebrazione
che funge da “riempitivo”, la sensibilità e l’apporto di un grande regista.
Doppiaggio italiano, per quanto le voci siano cambiate per l’ennesima volta rispetto a quelle televisive, decisamente ben fatto. Purtroppo i timbri vocali rimangono nettamente diversi da quelli originali (a farne le spese maggiori è Ataru, con una voce insolitamente seria incompatibile con quella originale di Toshio Furukawa da ragazzino deficiente, il meno peggio Ten), ma è ben ravvisabile lo sforzo dei doppiatori italiani di fornire una performance teatrale e divertita.
Voto: 8,5 su 10
PREQUEL
SEQUEL
Lamù: Magnificent Dreamer (1984; film)
Lamù: Endure in mind My Love (1985; film)
Lamù Particular: Il Tea Event di Ryoko (1985; special TV)
Lamù Particular: Memorial Album (1986; special TV)
Lamù Particular: Cosa accadrà nel futuro di Lamù? (1987; special TV)
Lamù OVA: Gelati arrabbiati (1988; OVA)
Lamù OVA: Fidanzati sulla spiaggia (1988; OVA)
Lamù OVA: La guardia elettrica (1989; OVA)
Lamù OVA: Ululo alla luna (1989; OVA)
Lamù OVA: La capra e il formaggio (1989; OVA)
Lamù OVA: Prendimi il cuore (1989; OVA)
Lamù OVA: Il terrore degli occhioni (1991; OVA)
Lamù OVA: Appuntamento con un fantasma (1991; OVA)
Lamù: Sei sempre il mio tesoruccio (1991; film)
Or no longer it is a Rumic World: The Obstacle Course Swim Meet (2008; film)
Lamù: Boy Meets Girl (1988; film)
FONTI
1 Brian Ruh, “Stray Dogs of Anime: The Motion images of Mamoru Oshii”, Palgrave Macmillan, 2004, pag. 26
2 Attain sopra, a pag. 25
3 Attain sopra, a pag. 28
4 Davide Tarò, “Mamoru Oshii: Le affinità sotto il guscio”, Morpheo, 2006, pag. 15
5 Francesco Prandoni, “Anime al cinema”, Yamato Video, 1999, pag. 101