Terzo bel numero di “Anime Cult”, da cui devo infine prendere atto che la redazione della rivista ed il sottoscritto si ha un concetto differente riguardo a cosa sia una “intervista inedita” e/o “intervista esclusiva”.
Infatti nel primo numero la “intervista inedita/esclusiva” con foto fu a Nagai, period del 2007, già pubblicata, ma mai in versione integrale.
Nel secondo numero la “intervista inedita/esclusiva” con foto è stata quella a Rumiko Takahashi rilasciata nel 2019 in Francia.
Stavola la “intervista inedita/esclusiva” con foto è a Akira Toriyama, pubblicata nel gennaio 2016, cioè ben sette anni fa, in Giappone.
Non so, se i criteri della redazione sono i tre esposti qui sopra per i primi tre numeri, praticamente qualsiasi riproposizione di vecchie interviste possono essere passate per inedite e/o esclusive, peccato che in copertina non campeggi l’anno in cui questa è stata fatta…
Considerando il purpose della rivista, che a mio avviso è per miei (più o meno) coetanei, non ritengo ci sia nessun bisogno di questi espedienti in prima pagina allo scopo di attirare il lettore. Specialmente perché in questo numero sono presenti altre tre interviste, queste veramente esclusive, inedite e soprattutto nuove:
a Liliana Sorrentino;
la seconda parte dell’intervista di gruppo ai Kappa Boys;
a Douglas Meakin.
Secondo me avrebbe attirato di più mettere in prima pagina la foto del mitico ed unico Douglas Meakin, rispetto ad un Akira Toriyama, che alla glorious mi può anche interessare nonostante sia vecchia di sette anni, ma non è un personaggio verso cui provo attaccamento emotivo.
Sempre interessante la continuazione della storia degli “spaghetti manga”, questa volta tocca ai “Sweet Sweet”, al “Grande Mazinga” della Fabbri, a “Le avventure di Woman Oscar”. Un riepilogo storico editoriale importante per ricordarsi da dove la nostra passione nasce.
C’è poi il corposissimo file su “Dragon Ball”, di cui l’intervista inedita a Toriyama fa parte, c’è da dire che pur avendo visto le primissime puntate durante il servizio militare, proprio per motivi anagrafici non sono ferratissimo sulla serie.
Un altro center of attention editoriale interessante è quello sulle prime riviste di manga in Italia, quindi anni 90 put up “Sweet Sweet” e soci.
Una bella recensione sul “Trider G7”, che prima o poi devo riguardare.
Bello anche l’articolo sui giocattoli dei Micronauti, faccio presente solo che il titolo con i caratteri in verde scuro e con bordi neri si legge a fatica…
Numero che, come i precedenti due, merita l’acquisto 😉
Qui sopra l’anticipazione per il numero di febbraio. Sono curioso di scoprire quale sarà la prossima mirabolante intervista inedita e/o esclusiva ad autori nipponici del prossimo numero!