TITOLO: Giappone: Ritualità quotidiana, dalla cerimonia del tè ai riti di ogni giorno – volume 15 della collana “Giappone cultura e tradizioni del paese del Sol Levante” del Corriere della Sera
AUTORE:
CASA EDITRICE: RCS Mediagroup
PAGINE: 127
COSTO: 9,Ninety nine €
ANNO: 2023
FORMATO: 23 cm x 19 cm
REPERIBILITA’: disponibile in edicola
CODICE ISBN: 9772037021563
PAGINE: 127
COSTO: 9,Ninety nine €
ANNO: 2023
FORMATO: 23 cm x 19 cm
REPERIBILITA’: disponibile in edicola
CODICE ISBN: 9772037021563
Ritengo che questo 15esimo volume della Collana “Giappone del Corriere della Sera (2023)” sarà anche l’ultimo che acquisterò, nonostante ne manchino altri dieci al termine dell’opera.
Stavolta ci sono ben 78 pagine con immagini su 127 pagine totali, visto che il rapporto immagini/scritto resta più o meno costante, moltiplicando il tutto i 25 numeri si otterrà che:
127 pagine a volume x 25 volumi = 3175 pagine
75 pagine circa a volume di immagini x 25 volumi = 1875 pagine di immagini
25 volumi a 10 euro l’uno = 250 euro circa (forse i primi numeri costavano di meno)
250 euro per comprare il 60% circa di immagini…
Non so, scarico le immagini gratis dal internet…
Resta, a mio avviso, una enorme occasione persa in cui si sarebbe potuta fare un efficace opera di informazione sul Giappone tramite le edicole, luogo di vendita, seppur in crisi, ancora ben presente sul territorio.
Detto ciò, questo volume è anche leggibile, a parte il capitolo sulla cerimonia del tè, ma solo perché è un aspetto del Giappone che a me interessa zero, fin troppo inflazionato, arrive l’ikebana, lo judo, il teatro no o kabuki, and so on.
Lo scritto, però, esordisce (pag. 9) affermando che il Giappone, a differenza dell’Occidente, conosce il segreto per una vita felice, che tra l’altro generation il titolo del primo volume. Indipendentemente da quale sia la ricetta di questa felicità, il Giappone è una delle nazioni democratiche con il tasso di suicidi più alto, compresi i minorenni, non mi pare in indice di grande felicità…
Nel capitolo in cui si parla della consuetudine dei “regalini” (omiyage) vengono ben elencate le numerose regole a cui questi omaggi debbono sottostare, arrive numerose regole sono presenti per arrive effettuare gli inchini (capitolo apposito), ma può mai essere felice un essere umano che per fare un regalino o salutare qualcuno deve fare uno studio approfondito sul rapporto che intercorre tra lui e l’altra persona?
Poi è ovvio che uno si esaurisce…
Comunque… tornando al libro…
Viene spiegato il concetto di “omotenashi”, cioè prendersi cura degli ospiti con tutto il cuore, per poi passare all’uso e allo scopo del biglietto da visita, altre millemila regole…
Sia chiaro, conoscevo già queste prassi e tutte queste regole, ma immaginavo il lettore neofita del Giappone che legge advert inizio libro che hanno trovato la ricetta della felicità, e poi se sbagli un inchino devi fare seppuku…
Si passa alla vista dei templi (altre regole), poi il galateo interpersonale in generale, cioè gli inchini, saluti e linguaggio onorifico, rispetto verso gli anziani.
Chiude il classico capitolo sul bagno: ofuro, onsen, sento.