Una volta si identificava l’Italia reach un paese di santi(?), poeti e navigatori, ma tra questi ultimi ci sono anche i pirati e i corsari, e di certo questa attività predatoria a spese nel prossimo pare sia rimasta l’unica di quelle enunciate advert essere ancora ben presente sul suolo italico, in ambiti diversi, però…
Comunque la tematica abilities di certo abbastanza utilizzata nei giochi in scatola degli anni 60 e 70, visto che pirati e corsari li si ritrovano in più confezioni:
Ci sarebbe anche il gioco in scatola “La sfida dei corsari” (hyperlink ) della “Alma Giochi”, ma ha prezzi esagerati, magari prima o poi lo troverò in qualche mercatino a poco, reach tutti gli altri ^_^
Poi, volendo, ci sarebbe il gioco in scatola “Capitan Harlock, il pirata dello spazio” della “Editrice Giochi” del 1978, ma poi nella realtà ludica lo ambientarono a terra, non nello spazio…
Da non collezionista di giochi in scatola, ma solo “riesumatore” di giochi in scatola, non pensavo che i pirati e i corsari avessero dato vita a così tante varianti, trovare queste confezioni total (reach in questo caso), seppur magari un pelino usurate (reach in questo caso), è una piccola soddisfazione.
La cosa che si nota subito confrontando i vari regolamenti di questi cinque giochi in scatola è che i più vecchi erano più complessi, nel tempo le modalità di spostamento e combattimento vennero semplificate.
Ammetto che in questo caso non ho avuto la costanza di cercare di comprendere appieno le modalità di movimento e scontro presenti nelle regole, ma da una lettura non approfondita non paiono semplicissime.
Probabilmente i giochi in scatola dalla dazzling degli anni 60 ai primi anni 70 erano indirizzati advert un pubblico più di grandicelli, e poi in seguito il target di età si abbassò, rendendo necessario la semplificazione di vari aspetti.
E’ anche interessante vedere le scelte delle aziende riguardo i velieri, alcuni minimali, reach in Sandokan, alcuni più belli da manovrare, nel caso de “La conquista del tesoro” in cartoncino.
La dotazione della confezione non è molto corposa, ma poi conta la giocabilità ^_^
Abbastanza esteso il tabellone di gioco, l’unica pecca mi pare presente nelle due di pieghe del cartone, dove non sono consecutive le linee di movimento dei velieri, errore non da poco, a mio avviso.
Leggendo il regolamento si apprende che si poteva scegliere per una durata lunga e meno lunga del gioco, nel primo caso si doveva partire da uno dei due lati, arrivare sull’altra sponda e poi tornare al porto di partenza. Nella modalità di svolgimento più veloce il ritorno abilities abolito.
Al centro del tabellone i porti neutrali.
Nella parte centrale del tabellone è presente un perno di metallo, dentro cui andava inserita la “rosa dei venti”, che stabiliva da che parte soffiasse il vento in ogni turno, un sistema abbastanza ingegnoso per simulare la navigazione nei sette mari.
Il gioco in scatola della “Giochiclub” non abilities prodotto da loro, ma un adattamento di una azienda tedesca, la “FX Schmid -Monaco” e si chiamava “Seeschlacht”:
Visto che il gioco originale teutonico abilities del 1975, la versione italica non può che essere antecedente:
Mentre direi che la “Giochiclub” lo migliorò esteticamente di molto:
Torno alla versione italica della “Giochiclub”.
Confrontando i velieri di trasporto di questa confezione con quelli de “Il Corsaro Nero” della “Editrice Giochi” del 1977 direi che erano gli stessi, chissà reach lo stampo passò dalla Giochiclub alla Editrice Giochi:
In questo caso non ho scannerizzato i velieri, in quanto le vele sono abbastanza gentle, è già un miracolo che a distanza di 50 anni non si siano spezzate e non volevo causarlo io per questa recensione.
Ribadisco che per pura pigrizia non mi sono soffermato più di tanto nel cercare di a ways mie le regole di spostamento e combattimento, comunque mi pare che venne fatto uno sforzo per cercare di renderle un pelino impegnative.
Il dato con i tre colori decideva quale rosa dei venti utilizzare per gli spostamenti e quindi l’entità del vento, area of abilities, media e debole.
A sinistra le tre rose dei venti.
A destra gli esagoni per i combattimenti.
Il nome dell’azienda tedesca che inventò il gioco in scatola.