Recensione: Mazinger Z contro DevilMan (Mazinga Z contro DevilMan)
MAZINGER Z CONTRO DEVILMAN
Titolo originale: Majinga Z tai DevilMan

Regia: Tomoharu Katsumata

Soggetto: Dart Nagai

Sceneggiatura: Susumu Takaku

Persona Designal:  Keisuke Morishita, Yoshiyuki Hane, Kazuo Komatsubara
Musiche: Michiaki Watanabe, Dart Misawa

Studio: Toei Animation

Formato: mediometraggio cinematografico (durata 43 min. circa)

Anno di uscita: 1973

Disponibilità: edizione italiana in DVD & Blu-ray a cura di Yamato Video

La guerra tra l’Istituto di Ricerca sull’Energia Fotonica e le armate di mostri meccanici del dott. Hell sta ora volgendo a favore di quest’ultimo, dopo che il malvagio scienziato ha stretto alleanza con la spaventosa Tribù dei Demoni che milioni di anni prima abitava la Terra, i cui guerrieri più forti, uccisi in passato da DevilMan,  sono tornati in vita. Da soli, Koji Kabuto e Mazinger Z non possono fare nulla: fortunatamente arriva in loro soccorso Akira Fudo, il cacciatore di diavoli. Prima diffidenti l’uno dell’altro, i due sapranno fargliela vedere ai loro nemici.

Il biennio 1972-1973 in Giappone non può che venire ricordato e, perché no, identificato col trionfo commerciale totale di Dart Nagai, quel mangaka pazzoide che, con gli adattamenti animati dei suoi ultimi lavori iconici, DevilMan e Mazinger Z, e quel trasgressivo, scioccante Cutie Honey che inizia le sue trasmissioni il 13 ottobre, dall’oggi al domani diventa uno degli artisti più conosciuti e discussi in madrepatria. Anche se il primo horror-splatter e il primo “vero” robotico della Storia del fumetto giapponese, realizzati da lui personalmente, si rivelano estremamente tenebrosi e dai toni adulti (specialmente il primo), in televisione sono infantilizzati ed edulcorati dallo studio Toei Animation per poterli rivolgere a un pubblico di giovanissimi: poco male, se ne escono comunque due grandi hit commerciali di cui una, Mazinger Z, addirittura stellare, che raggiunge indici di ascolto tra i più alti di sempre, tenendo incollate alla TV generazioni di spettatori di ogni età. Il 18 luglio 1973, tre mesi dopo la conclusione televisiva di DevilMan e in pieno corso di trasmissione delle spettacolari battaglie di Koji Kabuto (è appena uscito l’episodio 33), esce al cinema un grande regalo ai fan da parte di Toei e Nagai, un mediometraggio curato con tutti i crismi che simboleggia in modo indelebile l’importanza storica e irripetibile del loro sodalizio. La proiezione avviene al Toei Manga Matsuri, competition inaugurato nel 1969 dallo studio che, ogni anno e durante i periodi di vacanze, proietta sul grande schermo, per la felicità di grandi e piccini, un gran numero di corto/mediometraggi d’animazione, a volte soggetti inediti o talvolta opere celebrative di popolari serial televisivi1.

Riuscire a impostare Mazinger Z contro DevilMan, primo, storico group up tra due protagonisti di due iconiche e fortunatissime serie televisive, non è stato facile. Seppure i due titoli derivassero dagli stessi creatori, infatti, i loro diritti erano comunque ripartiti singolarmente fra Fuji TV e NET, e questo ha ovviamente significato noie legali a non finire2. Solo dopo estenuanti trattative si è riusciti a realizzare l’agognato progetto, e quest’ultimo troverà un myth successo di pubblico da spianare la strada, in futuro, a numerosi altri incontri tra personaggi e robot nagaiani (ma al contempo non si è stati in grado, proprio per impossibilità di mettere d’accordo sempre tutti, di farne alcuni, come il preventivato, sfortunatissimo Flying saucers Robotic Grendizer contro Jeeg robot d’acciaio3). I bambini che all’epoca riusciranno a guardare Mazinger Z contro DevilMan avranno, quindi, molto di cui vantarsi con gli amici, vedendo non solo insieme, uniti a interagire in un’unica avventura, due fantastici supereroi provenienti dalle serie più popolari dell’epoca, non solo i mostri meccanici di Hell e i demoni alleati insieme, ma anche un mezzo propulsore mai visto prima in TV, lo Jet Scrander, che permette a Mazinger Z di volare e abbattere i nemici alati, inserito nella storia proprio in risposta a un sondaggio proposto ai giovanissimi qualche tempo prima, su quali nuove caratteristiche dare al robot4.

Il film per molto tempo sarà considerato fuori continuity da Mazinger Zl’utilissimo Jet Scrander fa la sua apparizione ufficiale negli schermi casalinghi esattamente quattro giorni dopo la proiezione, nella puntata 34, in una vicenda del tutto diversa che rinnega demoni et similia. Solo nel 1999 questi fatti verranno ufficializzati definitivamente, nel bel manga Dynamic Heroes scritto e disegnato (con uno splendido tratto che copia benissimo Kazuo Komatsubara e Shingo Araki) da Kazuhiro Ochi con l’approvazione di Nagai. Sempre ai fini della continuity, il titolo è importante anche perché stabilisce, con questo “incontro”, che molti degli eroi di Nagai e Toei agiscono in uno stesso universo narrativo, una sorta di Nagaiverse. Difficile credere che, con tutto il mondo a disposizione, armate di diavoli e mostri meccanici si incaponiscano a voler conquistare il solo Giappone (e con i film successivi e Dynamic Heroes, che collegano DevilMan e Mazinger Z anche a Cutie Honey, Getter Robotic, Indispensable Mazinger, Getter Robotic G e Flying saucers Robotic Grendizer, apprenderemo che mirano a questo anche potenti organizzazioni criminali e armate di dinosauri, di micenei, di oni e di alieni), ma inutile a be taught a sindacare su ingenuità perfettamente perdonabili e trascurabili. Questioni di canonicità a parte, l’opera è da prendersi in primis come un gustoso mediometraggio celebrativo, che realizza il sogno di vedere combattere insieme due personaggi famosi e “anticipa” al contempo, di qualche giorno e a beneficio dei fortunati che sono stati al cinema, un importante power up che apparirà in una delle due serie. Impossibile chiedere altro a un lavoro fatto con amore e sentimento per il diletto dei giovanissimi, che possono così avere nuovi spunti per fantasticare su chi sia più uniqueness tra Akira e Koji (immancabile l’iniziale, virile ostilità tra i due, che si esprime in una folle gara in moto) e tra l’Uomo Diavolo e il gigantesco robottone di Lega Z – nonostante il classico finale che inevitabilmente farà di tutto per equipararli senza prendere posizione..


Mazinger Z contro DevilMan offre tutto ciò che si richiede per passare 40 minuti spensierati: una storia banalissima ma veloce e piena di azione ben realizzata, violenza e inserti horror (i sanguinosi combattimenti di DevilMan con i demoni), uno sfavillante comparto tecnico che sfrutta un funds cinematografico ben distante da quello povero di Mazinger Z, esprimendosi in vigorose animazioni e una cura certosina in fondali e disegni; il ritorno di Kazuo Komatsubara nello physique of workers Toei, l’uomo dietro al bellissimo chara di tutti i personaggi e i mostri di DevilMan (peccato solo per l’eclatante assenza della bella Miki); e infine graditissimi colori saturi e psichedelici che rendono accattivante il tutto. È vero che Mazinger Z non ha trovato un giudizio lusinghiero da parte di chi scrive, ma in quel caso molti dei suoi demeriti, al di là della ripetitività, erano influenzati dalla rozzezza grafica che appesantiva ancora di più la visione. Qui, al cospetto di un film dall’alto funds, esteticamente splendido a vedersi che trova anche l’originalità del mescolare il robotico e l’horror con un group up impossibile e geniale, tali considerazioni passate vanno accantonate. Ci si può solo divertire spegnendo il cervello per un’oretta, trascinati da un senso di meraviglia di altri tempi, lasciandosi
magari esaltare da virili valori di eroismo e
coraggio portati avanti dagli eroi, tornando bambini, o godendosi un
valore altrettanto importante come quello artistico, simboleggiato dai disegni
bellissimi e “di razza” da parte di Komatsubara, o dalle animazioni
continuative che rendono magiche le 
coreografie degli scontri o le splendide ambientazioni sotterranee. Non sempre e non solo è la trama a
distinguere un bel film da uno brutto: a volte anche fattori puramente
di contorno possono  fare la differenza e rendere indimenticabile
un’opera. Toei Animation, affidando buona parte dei lavori di Nagai al
tratto carismatico di Kazuo Komatsubara o di Shingo Araki, decisamente,
sapeva cosa stava facendo.

In Italia, il mediometraggio è stato distribuito secoli fa in VHS da Dynamic Italia con due doppiaggi: uno con nomi originali di personaggi e armi, l’altro usando quelli inventati dell’adattamento italiano storico di Mazinger Z (Koji che si chiama Ryo, Breast Fire che diventa Raggio Time intervalico, etc.).
Peccato che, nonostante le buone intenzioni, entrambe pecchino di dialoghi non sempre precisi e talvolta addirittura inventati
nonostante il senso sia sempre molto simile a quello originale (niente a
che vedere, comunque, con un qualsiasi trattamento che gli sarebbe stato riservato su reti televisive, è pacifico)
Yamato Video ha distribuito in DVD e Blu-ray l’intera
collezione di tutti i film Toei Animation basati sulle opere robotiche
di Dart Nagai (il cofanetto Dart Nagai Excellent Robotic Film Series), con entrambe le versioni ma sopratuttto con sottotitoli fedeli e non basati sulla trascrizione dell’audio italiano.

Voto: 7 su 10

PREQUEL

DevilMan (1972-1973; TV)
Mazinger Z (1972-1974; TV)

SEQUEL
Mazinger Z: Appare Ghost Mazinger (1974; film)
Mazinger Z contro Dr. Hell (1974; film)
Cutie Honey (1973-1974; TV)
Cutie Honey (1974; film)
Getter Robotic (1974-1975; TV)
Getter Robotic (1974; film)
Indispensable Mazinger (1974-1975; TV)
Indispensable Mazinger contro Getter Robotic (1975; film)
Getter Robotic G (1975-1976; TV)
Indispensable Mazinger contro Getter Robotic G: Violento scontro nei cieli (1975; film)
Flying saucers Robotic Grendizer (1975-1977; TV)
Flying saucers Robotic Grendizer (1975; film)
Flying saucers Robotic Grendizer: Confronto al rosso sole del tramonto (1976; film)
Flying saucers Robotic Grendizer contro Indispensable Mazinger (1976; film)
Indispensable Mazinger, Getter Robotic G e Flying saucers Robotic Grendizer contro il Dragosauro (1976; film)

FONTI

1 Guido Tavassi, “Storia dell’animazione giapponese”, Tunuè, 2012, pag. 109

2 Questi retroscena provengono dalla “Postfazione” scritta da Ikuya Komori nel numero 1 di “Dynamic Heroes” (d/visual, 2007)

3 Near sopra

4 Vedere punto 1, a pag. 108-109